La nostra italianità ci ucciderà
Una cosa che ho sempre odiato della maggior parte dei miei compatrioti che mi circondano è la propensione a “farsi le regole per sé”. Noi sappiamo così il nostro meglio, più di chi ci dice cosa fare. Poco importa sia un politico, un medico o un esperto di qualsivoglia argomento. Ecco che quindi ci troviamo a leggere certe notizie:
Tre italiani positivi al coronavirus a Cuba: partiti il 9 marzo. IL NOVE MARZO? Ma siete proprio cretini.
Cinque fan di Vasco si muovono da Napoli per raggiungere Zocca e vedere la casa del Rocker. “Ora o mai più” sarebbe il motivo di necessità. Evito anche solo di commentare questa notizia… mi verrebbe troppo il nervoso.
Stolto io che, prima di spostare delle valigie e degli scatoloni di prima necessità da casa vecchia a casa nuova (meno di 1km in auto, senza incrociare nessuno) ho chiamato la Polizia Locale per sapere se potevo…
Pubblicato il 12 marzo 2020, in Giorno Marmotta con tag coronavirus, iorestoacasa, restrizioni. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
Caro Marco, se ti dico che alcuni di quegli idioti erano davanti a Laura, in negozio all’aeroporto e cantavano, “sbeffeggiando” chi stava lavorando, al grido di “voi qui a lavorare e noi a Cuba”?