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Lega Pro: è finita la pacchia dello streaming gratis
Per spiegare perché io tifi Cremonese, cito spesso Nick Hornby che in Febbre a 90° scriveva qualcosa del tipo “non puoi scegliere la squadra per cui tifare così come non puoi scegliere la donna di cui innamorarti”. Quindi eccomi qui, a seguire da circa un decennio la Lega Pro (ex serie C). Da un paio d’anni a questa parte però era una pacchia. Dal vedere un paio di partite l’anno dal vivo e per le altre leggere risultato e commenti, me ne sono viste molte in diretta grazie allo streaming gratuito e legale su Sportube. Oddio, pacchia è una parola grossa, visti i bruciori di stomaco che spesso la Cremo mi provoca. Tant’è.
Ora cambia tutto. Consolidato il servizio e il pubblico, il servizio passa a pagamento. Ora dovrò pagare 2,9 euro per ogni partita o 39,90 per l’intera stagione (inizialmente in promozione a 29,90).
Ci farò un pensierino.
Parlare del calcio di provincia
Sono sempre stato contro i talk show calciatici. Per me non ha senso parlare di una partita (anche di hockey, basket o qualsiasi sport) passate le due ore dalla fine dell’incontro. Però l’altra sera, grazie ai miracoli dello streaming (legale) mi sono visto un bel pezzo de “il grigio e il rosso”. Trasmissione che l’emittente Cremona1 dedica settimanalmente alla Cremonese. Bhé ho sinceramente ammirato il loro impegno perché se “parlare di calcio” è facile, non lo è altrettanto riempire ben più di un’ora parlando di una sola squadra. Anche gli ospiti, gira e rigira, sono sempre gli stessi. Menzione di merito per gli sms che scorrevano in sovrimpressione: gli stessi 15-20 in loop 🙂 Amo un certo calcio di provincia, soprattutto se la provincia è quella delle 3T.
C’è chi si chiede perchè io tifi Cremonese
Chi vince sempre non mi è mai stato simpatico. Così come in amore, il mio cuore sportivo ha sempre amato le scelte travagliate. Una su tutte il Milano Saima. Anche nel basket, tifo pur sempre per la squadra più titolata d’Italia e che ogni anno dovrebbe uccidere il campionato, però finisce sempre che ci facciamo un fegato tanto per un pugno di mosche. Nel calcio forse la mia scelta più romantica. Da piccolo ero un tiepido milanista ma, proprio al culmine dell’era Sacchi, sono stato folgorato sulla via di Damasco dalla Cremonese. La quintessenza della provinciale d’altri tempi, del calcio pane e salame, nel senso più rispettoso ed entusiasta del termine. Una squadra che scoperta una combine di suoi giocatori li ha denunciati. Venendo per questo… Retrocessa. Eppure sono ancora qua, a incavolarmi ogni weekend. Però poi pubblicano video come questo e delle incazzature per la cremo finisci quasi per essere orgoglioso.
No, non potete farmi questo
Io sono un tifoso romantico. Uno di quelli che ci spera sempre e si fa abbindolare. L’ho già scritto diverse volte. Tifo cremonese e ogni agosto era sempre la solita storia: squadra di blasone, mercato ricco, favorita per la promozione in serie B. Campioni ad agosto e poi già a rodersi il fegato a fine settembre. Se va bene. Sì, perchè se va male il fegato ce lo si consuma ai playoff di maggio. Anche l’anno scorso, a fronte di un ridimensionamento delle ambizioni, io credevo ancora nei playoff. Povero illuso. Poi ci si era messo anche il fatto che la Lega Pro ora va in diretta via web. Una volta leggevo della partita su Polpacci e Nuvole (rubrica de La Provincia di Cremona) e ci ridevo su. Ora per tutto il girone d’andata mi è toccato vedere giocare Marongiu e giù a incavolarmi ogni volta che toccava palla…
Quest’estate pensavo di stare finalmente tranquillo. Ulteriore ridimensionamento, puntare sui giovani, profilo basso. Invece no. Ora salta fuori che nonostante tutto saremmo tra i favoriti. Anche se lo siamo, non ditemelo che poi ci credo e mi salgono le transaminasi dalla terza di campionato…
Calcio minore
Non puoi scegliere né che squadra tifare né di che donna innamorarti. È una delle mie citazioni di Nick Hornby preferita. Del resto è molto calzante alla mia vita. No, oggi non voglio tediarvi con le mie vicissitudini amorose ma parlarvi dell’unica squadra di calcio che mi abbia mai appassionato, da quando ne capisco di calcio: la Cremonese. Da anni si barcamena nella melma della Lega Pro (ex serie C). Da anni è in predicato di passare in serie B, senza riuscirci. Da anni dico “ah l’anno prossimo in B compro le partite su sky”. Sì, perché gli attuali regolamenti rendono dura la vita del tifoso di fuori provincia che vuole andare allo stadio, tra tessere del tifoso e altre seccature. Quest’anno la Lega Pro ha lanciato il suo programma di streaming in diretta via internet di tutte le partite. Ero quindi disposto a pagato anche 40 euro per il pacchetto annuale ma, bella scoperta, è tutto gratis. Basta infatti andare, da computer, tablet o smartphone, su Sportube e vedersi liberamente le partite.
C’è chi sostiene che svuoterà gli stadi ma io non credo: il tifoso di lega pro è molto meno pigro di quello di serie A.
Ieri sera in treno ho visto parte della prima di campionato. Sinceramente la qualità tecnica della trasmissione la credevo molto peggio.
Sciur padrun dalle belle braghe bianche…
Anni fa la Cremonese, mia squadra del cuore, fu salvata dal fallimento da un industriale locale, Giovanni Arvedi. Un vero industriale di quelli di una volta, con l’acciaieria, la squadra di ciclismo (quando ha detto Coppa Kobram???) e così via. Ha risanato la società, ha fatto un centro sportivo a livello di serie A, ha speso molti soldi in giocatori ed allenatori. Ogni anno ai playoff ci siamo fatti prendere per il posteriore. Ogni volta ho atteso con trepidante attesa la notizia che si fosse rotto del mondo del calcio. Fino ad oggi mi era andata bene. Ora sciur padrum ha detto basta e ha messo in vendita la squadra. Il futuro non è più una certezza.
Tutti pazzi per la Giana
Da sempre sono un forte sostenitore non solo dello sport minore ma anche del calcio minore. Ecco perché oggi, visto che ho diverse conoscenze che la seguono, vorrei fare i complimenti alla Giana, squadra di Gorgonzola che per la prima volta ieri si è garantita la promozione in lega pro. Vista la rivoluzione dei campionati, che non ho molto capito, potrebbe anche essere che l’anno prossimo incontri la mia Cremo.
Tifare Cremonese. Ovvero: l’arte di farsi prendere in giro.
Una volta scrissi della sindrome della “partita della svolta”. Da tifoso della Cremonese, sono stufo di sentir parlare di momento deciso, di gara della conferma, di ultime speranze…che costantemente vengono disilluse. La Cremo ha la perversa capacità di complicarsi la vita da sola, salvo poi riemergere all’ultimo per creare ulteriori speranze da mortificare nuovamente. Speravo che per quest’anno fosse finita, invece la sciagurata sconfitta del Sud Tirol ci concede un’ultima flebile opportunità di raggiungere i playoff. Così domenica starò attaccato a internet per sentire i risultati e mi incazzerò per l’ennesima volta…


