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Rendersi orgogliosamente ridicolo al proprio matrimonio

Io non ballo. Per definizione. Il primo ballo del matrimonio è quindi stato un argomento molto spigoloso, durante la fase organizzativa. Andando una sera a cena dalla mia testimone (Chiara, assumiti le tue responsabilità), tra il serio e il faceto, aveva proposto che avremmo anche potuto usare come lentone “Tapparella” degli Elio e le storie tese. Non sarei mai arrivato a tanto però… se fossimo riusciti ad avere una versione solo strumentale… I mesi sono passati e l’iniziale disponibilità di Mrs Puck si è, ovviamente, ridimensionata. Alla fine optammo per altro. Alla fine la feci ballare già all’aperitivo, durante l’esibizione delle Tozzi Sisters (bhè Chiara, anche qui merito tuo, le ho copiate dal vostro matrimonio).

Però… quando quasi tutti sono andati via… è partito quell’inconfondibile intro, magistralmente espresso dal maestro Cesareo… e allora nell’imbarazzo di Mrs Puck (ben visibile nel video che segue) mi sono esibito non solo in un legnoso ballo, ma anche in una improvvisata serenata.

A distanza di settimane, non capisco perchè non mi venga riconosciuto il grande romanticismo del gesto…

Si ringrazia YdR per il video.

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Agitato? Non tanto

Mancano sette giorni al matrimonio e tutti a chiedermi se sono agitato. No, direi che la risposta è no. Certo, stanotte ho fatto un sogno strano sull’evento. Tipo che io dimenticavo di mettere il gilet e la cravatta del vestito e che venivano solo una ventina di invitati. Però non sento la pressione. Sarà che sono state settimane atroci per il lavoro e il mio pensiero era sfangare tutto i problemi in tempo. Sarà che, per il motivo di cui sopra, ho demandato molto a Mrs Puck. Sarà quel che sarà ma per ora sono tranquillo e beato 🙂

Quattro matrimoni, Italia

In una uggiosa mattinata trentina, al calduccio domestico, mi sono ritrovato a guardare un paio di puntate di Quattro Matrimoni, Italia. Alla fine mi sono fatto prendere un po’ di ansia da prestazione, soprattutto sul ricevimento. Mi attendono sette mesi in cui fare training autogeno per diventare, eventualmente, impermeabile alle critiche. Mi raccomando, cari invitati, siate buoni.

The Jackal, i matrimoni e quello che verrà

Ho sempre apprezzato i The Jackal. Con l’approssimarsi del loro film (che attendo in maniera trepidante), mi sono messo a recuperare un po’ di loro video. Mi sono imbattuto in questo, che dedico agli amici che saranno invitati ad un certo, prossimo, matrimonio…

Una nuova rubrica del blog

Inauguriamo oggi una nuova rubrica del blog, che ci accompagnerà nei prossimi mesi: wedding planning….

In genere nel blog vi parlo spesso di quello che penso ma poco di altri miei fatti personali, soprattutto se sentimentali. Il blog è passato attraverso storie più o meno serie, momenti buoni e momenti decisamente meno buoni (bhé quelli, talvolta, di notte, trasparivano). In questo caso direi che non potevo tacere ai miei pochi lettori. Soprattutto perché ora si apre il vaso di Pandora dell’organizzazione…

Unioni civili: la mia impopolare posizione

Come ogni family day, eccomi qui a rinnovare la mia posizione in merito. In genere risulta impopolare, soprattutto tra i miei amici e amiche etero conviventi.

In estrema sintesi: io sono favorevole all’allargamento del matrimonio (civile) alle coppie omosessuali ma contrario alla nuova figura delle “unioni civili”. Un contratto che regolamenti diritti e doveri di una coppia o di una famiglia esiste già. Non vedo il motivo giuridico di una figura “light” che consenta di avere quasi gli stessi diritti senza parte dei vincoli e dei doveri.

Ok, insultatemi come al solito. Ciao

 

Sheldon Cooper ha sempre ragione: il contratto di convivenza

A volte la realtà supera la fantasia. Quando stamane ho letto la seguente notizia:

Coppie di fatto, arrivano i contratti di convivenza – Il Sole 24 ORE.

Il mio primo pensiero andò al contratto tra coinquilini che Sheldon Cooper aveva predisposto in The Big Bang Theory. Cercando un video per il post, ho trovato ancora qualcosa di più calzante: addirittura ad un certo punto della serie c’è il contratto tra fidanzati. Il tutto ovviamente trattato con grande ironia.

Spensieratezza che forse non hanno i notai che, pur restando una categoria di certo invidiata, hanno visto il loro profitto assottigliarsi per varie ragioni (dalla riduzione delle negoziazioni di immobili alle esclusive che gli sono state tolte). Ecco che quindi si inventano nuove forme di contrattualità da gestire.

Questo contratto di convivenza tra coppie di fatto poi tocca un argomento a me caro, su cui so di avere una posizioni di minoritaria, e di cui ho già parlato su queste pagine. Secondo me se uno non vuole sposarsi in chiesa è liberissimo di farlo. Anzi io lo sprono a non farlo in chiesa se non ci crede. Però se una coppia vuole  delle tutele legali, la forma contrattuale c’è già: il matrimonio civile. Se poi siete allergici alla parola matrimonio, volete dei diritti e non volete dei doveri… bhè per me non ha senso.  Chi vuole dei diritti deve assumersi dei doveri. Se volete un contratto laico, civile, cancellabile, c’è già.

Ora vi lascio alla clip.

 

 

Grazie Vasco, leggere certe cose mi conferma nelle mie certezze…

Non più tardi di un paio di settimane fa scrivevo QUESTO POST in difesa del matrimonio civile. Oggi leggo le farneticazioni di Vasco e non posso che essere sempre più convinto di quello che scrissi.
Vasco e il matrimonio “forzato”: «Mi sposo solo per colpa del Vaticano» – Corriere.it.

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