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Ascoltare la radio

Nel periodo di lockdown e, più in generale, in quello di smart working, ho ricominciato ad ascoltare la radio. Ora, che comunque sono praticamente sempre in ufficio, provo a continuare a mantenere questa buona abitudine (interruzioni e telefonate permettendo). Come radio, rimbalzo tra Deejay e Virgin Radio. Per esempio la mattina parto col Trio Medusa, giro dalle 9 alle 10 quando c’è un programma che preferisco non nominare neppure e torno ad ascoltare l’emittente di via Massena quando parte Deejay Chiama Italia.

Scusate ma quello non lo reggo proprio…

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Il cantore della normalità

Ho sempre considerato Max Pezzali un cantore della normalità. Nel senso che non dice cose clamorosamente originali e neppure i suoi brani si discostano di molto da un pop orecchiabile, però ha una certa ironia e autoironia che lo rendono sopportabile. L’esempio, nei miei gusti, più indicato per farvi capire come lo considero, è paragonarlo a Fabio Volo. Quest’ultimo l’ho sempre trovato pretenzioso. Dice grandi banalità riuscendo spesso a passare per quello che capisce la gente. In realtà è come gli oroscopi: dice cose così generali e genericamente riscontrabili, che molti finiscono a pensare “hey, ma sembra parli di me”. Pezzali forse un filo sopra, riuscendo a cantare il quotidiano senza diventare banale e soprattutto essendo ironico e non pretenzioso.

Detto questo, in sti giorni mi capita di canticchiare spesso il suo ultimo brano, ragazzo inadeguato (hey, ma sembra parli di me ahahahah ok è autoironia per chi non la capisse) e più in generale non mi dispiacerebbe prima o poi vedere un suo concerto.

 

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