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Accumulare punti a caso

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Ormai si accumulano punti fedeltà dappertutto. Molto spesso non li si usa neppure. E’ il caso anche di un gioco su facebook che concede premi reali…se riesci a incassarli! No, non è una app capestro, solo che si tratta di un gioco di slot che elargisce premi incassabili nei maggiori casinò di Las Vegas. Da qualche tempo ho iniziato a giocarci, anche perchè avevo una minima possibilità di andarci queste vacanze natalizie. Tutto saltato prima ancora di nascere. Ora se ne riparlerà forse quest’estate. Intanto accumulo punti fedeltà… se continuo così la prossima volta che riuscirò ad andarci mi faranno direttamente sindaco!

I rischi delle PVD

Le Piccole Veline Domestiche, o PVD, sono un grande cavallo di battaglia del mio blog, trattato più volte nel corso del tempo.
Sul sito corriere.it un interessante articolo dei rischi che corrono le (troppo) piccole e (troppo) veline domestiche.
Ringrazio di non essere genitore di una adolescente…

Sexting e siti (pedo)pornografici: attenti alle foto – Corriere.it.

Cambio di stagione anche per il blog

Come qualcuno avrà notato, ho cambiato la grafica del blog. Molto minimal e molto social. Con il link diretto ai miei account di instagram, facebook (la pagina del blog di cui c’è anche il riquadro a lato) e twitter.

Spero vi piaccia.

(dis)Informazione con la bava alla bocca

Premessa (perché sono stufo di esser tirato dentro in polemiche inutili) questo post è be partisan. Non è “contro” i vegetariani. Poteva parlare di destra, di sinistra, di seguaci della dieta Dukan.

Detto questo, mi ero già soffermato in passato a parlare di come certe notizie palesemente false girino su Facebook con l’autorevolezza della verità assoluta. Il caso nel quale mi sono imbattuto di recente ha del clamoroso, se non altro per la facilità con cui era dichiaratamente falso e per come ha scatenato seriose e filosofiche disquisizioni nei commenti. Equamente divisi tra pro e contro, accomunati dalla superficialità nella lettura. Partiamo dal link.

Gita scolastica al macello traumatizza gli studenti | Blog – Laverabestia.org – Animal Video Community.

Ora andiamo a vedere perché bastasse no essere presi dal fervore mistico scatenato dalla lettura del titolo e si poteva capire che fosse un falso.

Prima di tutto perché lo diceva espressamente il sito italiano che lo rilanciava. Con un bel disclaimer in coda ma soprattutto scrivendo prima del testo che si trattava di una storia di fantasia!

Ma andiamo avanti. Seguiamo il link e andiamo alla fonte originale. L’autorevole Newsweak. No, non newsweek… Weak come debole… Non poteva sorgere qualche dubbio?

Passiamo al sottotitolo del sito (presente nel logo di ogni schermata) “where facts come to die”… Letteralmente “dove i fatti vanno a morire”. Insomma… weird news al potere!

Diciamo però che voi a questa notizia volete proprio credere. Allora iniziate a valutare altri articoli si trovano sul sito. Perchè in fondo se gli altri articoli sono veri, anche questo lo sarà! Ci sono grandi pezzi di giornalismo come:
La NFL vuole sostituire il lancio della moneta con sasso, carta e forbice
– 14enne continua a cercare donne in topless su google earth

Condividi vs Controlla

Una volta c’erano i gattini in bottiglia, nota bufala che girò via email anni fa. Ora con facebook la velocità e la quantità delle bufale sono cresciute in maniera esponenziale e creano un problema sostanziale di fondo: come distinguere la verità dalle bugie? Io sarò il solito rrrrrompicoglioni ma quando leggo una notizia che mi puzza male (diciamo l’80% di quelle diffuse via social network tramite un jpg…) preferisco controllare prima che condividere. Quanto costa, in termini di tempo, smascherare una notizia falsa? Facciamo un rapido confronto.

Per condividere devi:
– Cliccare su “condividi” – un click
– Scrivere una frase di commento sdegnato – diciamo che siete molto concisi e 20 caratteri possono bastare
– Cliccare su “invia” – un clichk

Per verificare devi:
– aprire una nuova finestra, che con molta probabilità avrà già una casella per la ricerca diretta su google – un click
– scrivere tre parole che identifichino la notizia – diciamo che vi bastano anche qua 20 caratteri
– in genere già dal titolo dei risultati capite se sia una gabola o meno, potete chiudere la finestra – un click
– se proprio siete pignoli e curiosi come me, potete legge il contributo di chi smonta o conferma la notizia.

Personalmente prima di far mia una notizia, preferisco capire. Soprattutto in un periodo in cui il populismo dilaga a sinistra, a destra e al centro.

Il Milanese Imbruttito

Neanche il tempo di scoprire questa pagina simpatica di facebook, che subito bonsai tv gli dedica uno speciale
LEGGI QUA

Io diffido sempre di più delle notizie

Uno degli effetti della democratizzazione delle fonti informative, soprattutto del loro tam tam tramite social network, è che io ormai diffido di molto di quello che leggo.
Ad ogni rimando di qualche amico su facebook o su twitter, la prima cosa che guardo è la fonte. Se non la conosco, la mia prima reazione è pensare che sia una bufala.
Allora cerco su google conferme. A volte ci sono a volte no.
E’ un peccato tutto questo, perchè togliere il monopolio ai media tradizionali è una grande vittoria, il rovescio della medaglia è che c’è chi ne abusa inventando notizie, anche solo per vedere se vengono creduto. Oppure anche solo nel passaparola, vengono cambiate e travisate. Poco alla volta, fino a non somigliare più all’originale.

Sono l’unico diffidente? Non credo proprio ma in fondo credo sia giusto così, vista l’evidenza empirica.

Gli auguri su facebook

Io sono uno smemorato. Non è una scusa: è un dato di fatto. Senza gli ultimi ritrovati della tecnologia, agenda sincronizzata ovunque e facebook, mi perderei la maggior parte degli impegni e delle ricorrenze. Primi fra tutti i compelanno. In questo facebook soprattutto mi ha aiutato particolarmente ma cerco comunque di evitare pericolose derive. Per esempio se vedo la notifica del compleanno di un persona che ho in lista amici “per dovere” ma di cui non mi frega molto, non le faccio gli auguri. Altresì il social network ci dà l’occasione di sapere i compleanni di persone che conosciamo poco ma ai quali comunque ci fa piacere far sentire un po’ di partecipazione.

Mi vergogno di farmi ricordare gli auguri da facebook? Nella maggior parte dei casi onestamente no, altrimenti non li ricorderei mai. In alcuni sì, perchè dovrei saperli da solo o comunque essermi già attrezzato per ricordarmene.

Ps Che post inutile. Vabbè è lunedì mattina.