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Hamptons di livello
Seconda giornata negli Hampton e tutto un altro livello. Intanto oggi c’era un bel sole. Prima siamo andati fino alla punto della penisola, a vedere il faro di Montauk Point. Poi tornando ci siamo fermati prima in un paese molto balneare e gggiovane e quindi siamo andati in spiaggia. Era proprio come mi immaginavo questa zona da film e telefilm: villoni da una parte, spiaggia lunga e di sabbia finissima dall’altra.
Già soddisfatti, eravamo sulla via del ritorno. Passando accanto a una vigna, con relativa azienda vinicola, abbiamo notato una quantità assurda di auto ferme e… Ci siamo fermati anche noi. Praticamente sul grande prato tra il negozio e la vigna c’era degustazione e musica dal vivo. Decine di famiglie e ragazzi (over 21, per poter bere) coi loro teli erano sul prato a bere e chiacchierare. Molto bello e anche il vino era meritevole. Ambiente molto più up di ieri: se avessi un euro per ogni porsche che ho visto, ci saremmo pagati una gran cena gratis.
Hamptons a gettoni
Uno arriva in una delle zone più up degli USA (o almeno che hanno questa fama) e cosa fa? Va a fare il bucato in una lavanderia a gettoni. In una vacanza di tre settimane è una tappa quasi obbligata e nelle mie vacanze USA è una cosa capitata spesso. È anche un bel modo per entrare a contatto un po’ di più con la vita di tutti i giorni e fare del people watching. Anche questa volta c’erano tutti gli elementi classico di questa esperienza. Frequentato da fasce non certo abbienti (la signora degli Hampton non si fa il bucato da sola e non lo fa qua) ma ambiente rispettabile e pieno di bambini. Inoltre era venerdì sera e c’erano molti operai single a farsi il bucato. Menzione di merito al fatto che in questi luoghi vengono a morire vecchi e gloriosi coin op. Qui faceva bella mostra di sè un doppio cabinato Ms Pacman e Galaga.
Tornando agli Hampton (o Hamptons, non mi è ancora chiaro) altro non sono che la punta di Long Island. La parte chic c’è e parte da dove siamo noi a salire. La vedremo domani.



