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Love: circle di soleil

Ma bravo il nostro Guy Lalibertè. Per anni, lo ammetto, ho schifato il suo Cirque di Soleil. Poi quest’anno sono andato a vederlo in Expo e mi era piaciuto. In quel momento avevo già in mente di andare a vedere il suo Love, ispirato alla musica dei Beatles. Lo spettacolo residente al Mirage, il resort ci ha puntato molto per il dopo Sigfrid e Roy. Devo ammettere che Love mi è piaciuto davvero tantissimo. È una produzione faraonica con un teatro dedicato che ha un impianto scenico circolare da paura. A Las Vegas ci sono tanti spettacoli del Cirque (quando li conto ci faccio un post) ma dubito che siano tutti all’altezza di questo. Se vi capita è davvero consigliato, da lasciare a bocca aperta. Nota a margine: il biglietto non è certo regalato ma io sono riuscito ad avere due biglietti al presso di uno, grazie al gioco gratis di Facebook MyVegas Slot. 

 

Affari di famiglia 

Dai, chi non ha visto almeno una puntata di Affari di Famiglia su History Channel? A questo giro non potevo non passarci. Posizionato in una zona non certo lussuosa della città, a ridosso di Freemont Street, il primo problema è stato il parcheggio. Proprio dietro c’era un parcheggio gestito ad hoc. Da bravo milanese imbruttito temevo volessero lucrare sulla cosa, non trovando alternative vicine ci sono comunque entrato. Sorpresa: era gratis e c’era un concorso per vincere un tour deluxe. Detto questo poi sono entrato. Ovviamente nessuno dei protagonisti era presente ma si riconoscono tutte le inquadrature classiche del programma che, come da prassi, fanno sembrare il posto più grande di quanto sia. Foto di rito e via. Been there, down that.


Slotzilla

Lasciatevelo dire, se non lo sapete già: le zipline sono il divertimento adrenalinico più alla moda. Qui negli USA è già affermato ma anche sulle nostre montagne si sta diffondendo velocemente. Di che si tratta? Di lasciarsi andare, imbragato di tutto punto, su di un cavo in discesa. Una sorta di discesa in seggiovia… Senza seggiovia. In tempi non sospetti avevo detto avrei fatto slotzilla. Una zipline particolare: si attraversa la Freemont street di las vegas, passando sulla testa della gente, e lo so da a volo d’angelo e non nella classica posizione seduta. Credevo mi avrebbe fatto impressione l’altezza (si parte da ben più di 5 piani) invece nulla: mi sono solo divertito un sacco. Ora devo cercare delle zipline italiane. 

 

Chi troppo vuole, poco stringe

Prima mattina in Nevada e primo torneo di Texas Hold’em. Dopo accurata scelta su internet, ho scelto il mattutino del Monte Carlo. Buy in $50, 4000 chip e livelli da 20 minuti. Peccato che a giocarlo fossimo solo in cinque. Oltre a me dei giovani sposini e due vecchi marpioni amici fra loro. Parto male ma mi riprendo. Sono pagati dei posti e, eliminati gli sposini, resto con le due vecchie volpi. Gioco benino e quando scoppia la bolla sono avanti. Lui propone il deal ma io rifiuto. Si rivelerà una pessima scelta perché alla fine arriverò secondo, prendendo solo pochi dollari rispetto al Buy in. Ci riproverò domani. 

Aria… Di casa

Finalmente a Las Vegas. Non lo dico perché i posti visti in questa vacanza non mi siano piaciuti, anzi. Lo dico perché erano anni che volevo tornare e non ci riuscivo. L’albero go scelto per questa volta è stato l’Aria, anche se per lungo tempo avevo pensato di tornare al Mandalay Bay. La stanza è fantastica. Ampia, con tutti i confort e… Comandata tutta in domotica. Dalla TV o da un piccolo tablet/sveglia/cornice sul comodino posso aprire le tende, regolare caldo e freddo, accendere le luci. La figata è soprattutto la sveglia: imposti e all’ora fissata apre le tende (spalancandoti sull’ottima vista del 23esimo piano) e ti accende luci e TV. Se ve lo state chiedendo: sì, è la stanza base  

vista mattitina dalla stanza

Il MyVegasSlot: Coupon, come se non ci fosse un domani

9141615_f520Nel novembre 2013 scrivevo questo post: Accumulare punti a caso.
Parlavo di questo gioco su Facebook in cui si accumulavano crediti per sconti a Las Vegas. Allora li accumulavo sulla fiducia. Oggi è venuto il momento di incassare, visto che presto sarò là (se qualcuno di voi è curioso di sapere dove alloggeremo…bhè si tenga la curiosità ancora per un po’, seguirà resoconto).
Probabilmente non riuscirò neppure ad usare tutti i buoni, ma avendo un surplus di punti li ho convertiti in:
– Buono due x uno per l’acquario del Mandalay Bay
– Buono due x uno per lo spettacolo Love (del Cirque du Soleil) al Mirage
– Altro buono due per uno per Love… ma versione biglietto premium
– Buono due x uno per il Gospel Brunch alla House of Blues del Mandalay Bay
– Buffet omaggio per colazione o pranzo all’Aria
– Buffet omaggio per colazione o pranzo al Mandalay Bay

Dire che per un gioco che non è costato nulla e che lasciavo andare in remoto sul pc (era una slot machine… non servive certo il mio intervento) non è male!

Il mito di Max Pescatori

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Nella mattinata odierna, la profonda notte americana, Max Pescatori vinceva il secondo braccialetto alle WSOP (World Series Of Poker) di Las Vegas. Già era l’italiano più titolato, di recente era ritornato ad essere capolista nostrano nella money list all time, con la vittoria di stanotte aggiunge altri due primati: il primo italiano ad aver vinto due braccialetti nella stessa edizione e il primo europeo ad arrivare a quattro vittorie.

Che dire? Solo tantissimo rispetto. Soprattutto perchè lui non è uno che si è scoperto giocatore col book del poker online ma è uno che si è fatto una gavetta mica da ridere lontano dall’Italia. Tra il mito e la realtà io da una quindicina d’anni che ne sento parlare. Io e lui abbiamo una catena che è ben più corta dei famigerati sei gradi di separazione e abbiamo una radice comune: esser stati negli anni novanta recensori di videogiochi. Non l’ho mai conosciuto direttamente ma in quegli anni facevo le vacanze con un amico collega che lo conosceva. Mi raccontava di questo ragazzo che aveva deciso di trasferirsi negli States, che aveva fatto prima il croupier e poi il giocatore di poker. O forse l’inverso. O forse tutto in contemporanea. Poi è scoppia anche da noi la moda del Texas Hold’em e nelle prime trasmissioni che arrivavano, oltre a molti professionisti italo americani che il nostro paese non l’avevano mai visto, apparve anche questo pittoresco giocatore che giocava con una bandana tricolore e che ormai era soprannominato “the italian pirate”. “E’ quello di cui ti raccontavo” mi disse la conoscenza comune. Inevitabile averlo eletto tra i miei giocatori preferiti. I motivi tecnici poi sono tanti: gioca tante varianti, gioca i multievento e, soprattutto, si è formato per buona parte col gioco live, per me tecnicamente superiore al gioco online perchè la componente psicologica è decisamente maggiore. Negli anni poi ha vissuto di alti e bassi. Per qualche stagione è sparito, mentre i nuovi campionissimi dell’online salivano alla ribalta. Dalle WSOP del 2014 è iniziato a girare il vento e questa edizione è la vera consacrazione di un giocatore rispettato anche dagli altri pro. Ci mancherebbe altro, nel club di quelli col braccialetto, ad averne 4 non sono tantissimi, anche tra gli americani.

La storia di Max è raccontata più nel dettaglio in questo articolo  

Las Vegas in 5 film

Molto probabilmente quest’estate riuscirò a tornare a Las Vegas. Un tempo, quando frequentavo più assiduamente questa meta, delle mie amiche dicevano che io ci andassi con la stessa frequenza con cui loro andavano in liguria. Purtroppo non è più così… Che ci riesca oppure no, solo questo miraggio mi galvanizza parecchio. Mi sembra di esser tornato ai tempi delle vacanze col mio amico Simon, quando qualsiasi tour degli states doveva passare dal deserto del Nevada. Mi ritrovo quindi a raccontare la città a gente che non c’è mai stata e quindi ho pensato di individuare i cinque film, in ordine sparso, che per me meglio raccontano la città. Tenete conto che per me Las Vegas è quella di fine anni 90 e del boom degli alberghi a tema: inevitabilmente la scelta è influenzata anche da questo. Pronti? Via!

– Ocean’s Eleven: il Bellagio e un Clooney che si sente Sinatra

– Via da Las Vegas: perché in questa città se sei su vai sempre più su ma se sei giù…

– National Lampoon’s Vegas Vacation: un po’ di demenzialità e la miglior rappresentazione cinematografica dei buffet all you can eat

– Mela e Tequila: una commedia romantica, di quelle che piacciono a me, con bei paesaggi del deserto del Nevada

– 21: ventuno vittoria grande baldoria! Perché non si può dimenticare il gambling.