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Pensavo di scrivere di più… e invece

Durante le settimane di forzata permanenza domestica, pensavo avrei scritto molto di più. O meglio, pensavo che sarei tornato a scrivere con assiduità sul blog. Invece è successo l’esatto contrario. Il motivo? La risposta che mi sono dato è che la latente (o esplicita) tensione di quei giorni mi togliesse la voglia di fare qualsiasi cosa che non fosse strettamente necessaria. Lo stress lavorativo (ho continuato a lavorare ma in situazione tutt’altro che ottimali) e la paura per me e per i miei cari, alla fine ha avuto la meglio. Anche se non ho mai voluto ammetterlo. Me ne sono accorto anche solo quando finalmente sono potuto tornare a lavorare in studio: mi sembrava di essere produttivo a casa e invece lo ero molto meno di quello che normalmente sono.

E ora? Mi piacerebbe rilanciare il mio blog ma non so quanto ho da dire e soprattutto sono veramente in riserva di energia. Speriamo arrivino presto le ferie.

Letargia

Ieri, nonostante abbia passato tutta la giornata ad un convegno, è stata una giornata molto stressante per tanti motivi. In queste situazioni poi quando mi cala la tensione cado in letargo. Un esempio? Sono arrivato a casa per le 18.30. Poco dopo ho cenato con i rimasugli del frigo, con l’idea di uscire verso le 20 per andare in palestra. Mi sono messo quindi un attimo sul divano… Risvegliandomi alle 21. Rassegnato mi sono pigiamato e mi sono visto una serie TV, almeno ci ho provato. Con l’aiuto mysky (che mi aiutava a tornare indietro quando mi abbioccavo) ho visto una puntata. Poi il tracollo. Mi sono risvegliato sul divano alle 2 e mi sono spostato a letto, dove ho tirato filato le 7. Tecnicamente sono circa 10 ore.

Il vero rientro

Ho ripreso a lavorare il 20 agosto, periodo abbastanza atipico per me. Devo dire che è stato meno traumatico del previsto. In fondo lo studio era vuoto e, a parte qualche sporadica telefonata, anche i clienti erano ancora chiusi. Ho così potuto fare tutto quello che mi ero prefissato, con buona produttività ma senza per questo spremermi subito in modo assurdo. Oggi è cambiato tutto. Dopo l’ultimo rimasuglio di ferie con un ottimo weekend al mare, mi sono rituffato nel giro quotidiano. Con tutti gli annessi e connessi. Non è stato semplicissimo, come non lo è per il 99% di voi. In bocca al lupo a tutti!

Ripulire i cassetti, nell’era del digitale.

Io sono un tipo disordinato. Però l’ordine è una delle cose che mi da maggiore tranquillità. Quelle rare volte che riesco a fare ordine, sono un bimbo felice. Non devo essere l’unico a pensarla così e soprattutto a pensarla così in ambito digitale, visto che un articolo del corriere.it paragona il riuscire a non avere mail non lette al dilettarsi con un giardinetto zen.

Email, l’esercizio zen di avere la casella pulita – Corriere.it.