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Dancestar Party e quella voglia di apparire
Fin dall’uscita della Wii e dei suoi sensori di movimento, sono iniziati a fiorire su youtube i filmati di gente ripresa durante le partite. Con l’arrivo di Move e Kinect la cosa è ulteriormente esplosa. Soprattutto la periferica di Sony, che implica l’uso della webcam, ben si presta all’integrazione della registrazione direttamente all’interno del gioco.
Questa spiccata connotazione social è stata ben sfruttata da Dancestar Party, gioco che non vi devo certo spiegare poichè si capisce già dal titolo di cosa si tratti.
Guardando le classifiche dei più visti i video si dividono in due grosse categorie: quelli ridicoli e quelli con la gnocca.
Eccovi due esempi, a voi. Uno per tipo. Vediamo quale pescate per primo: VIDEO A, VIDEO B
Giornalisti generalisti e videogiochi: convivenza impossibile
Secondo questo luminare di euronews, Nintendo starebbe per presentare la nuova Playstation. Epic Fail.
Nintendo è morta e non lo sa
Giorni fa, scherzosamente, commentai con la frase del titolo uno status su facebook. Non l’avessi mai fatto, da lì sono stato tacciato come eretico e mi sono trovato in una vera e propria guerra di fanboys.
Però quella frase, scritta scherzosamente, per me è vera. Dal punto di vista più aziendalistico del termine. La Wii è una console che ha fatto la sua fortuna grazie al primo controller di movimento uscito sul mercato. Il primo almeno degno di questo nome. Rivoluzionario, non sono certo io a negarlo. La wii però aveva ed ha due grossi problemi, che col tempo stanno emergendo.
Il primo è che non ci sono praticamente mai stati prodotti degni di nota da parte di software house terze. Tutti i titoli guida sono prodotti da Nintendo. Xbox360 e Ps3 hanno una situazione ben diversa alle spalle, anche se per molto tempo si è detto che la console Sony sia difficile da programmare.
Il secondo è che la Wii, intesa come architettura di console, è nata vecchia. E’ un GameCube spolverato e con un controller nuovo.
Nintendo in questi anni ha rastrellato il mercato dei casual gamer, cioè di colore che fino ad oggi non avevano mai videogiocato o quasi. Però ora la pacchia è finita e le novità all’orizzonte non mi sembrano all’altezza di rinverdire i fasti del recente passato.
Anche il 3Ds lascia molto il tempo che trova ma quello è un problema generalizzato del comparto portatile, che subisce il rampante ingresso sul mercato degli smartphone.
I dati di bilancio parlano chiaro. Le vacche grasse per Nintendo sono finite. Con buonapace dei Fanboys di Mario e Zelda.
Personalmente per la grande Enne vedrei bene un futuro da software house pura, strada percorsa già in passato dalla Sega.
