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Aria di Wsop

Le Wsop Circuit Events fanno in questi giorni tappa nel nostro paese, al casinò di Campione d’Italia. Gli eventi principali avevano un Buy In improponibile per le mie tasche ma soprattutto per il mio budget pokeristico. Ieri sera c’era comunque un torneo satellite (che cioè qualificava, con spesa ridotta, a uno degli eventi maggiori) e ci ho provato. Non ho giocato benissimo ma è una sensazione che ho spesso a Campione, perché credo che il livello medio sia abbastanza alto. Esperienza nonostante tutto positiva, qualche buona ora di gioco e la possibilità di dire di aver fatto capolino nell’anticamera dell’anticamera dell’anticamera delle worldwide series of poker.

+Beli -Balo

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Premettiamo che non voglio salire al volo sul carro del vincitore. Belinelli non mi stava simpatico quando giocava in Italia, vuoi per il suo modo schivo che lo fa sembrare un po’ supponente, vuoi perché ha sempre giocato in squadre per le quali non nutrivo una gran simpatia, vuoi perché un avversario forte ti fa sempre un po’ acidità. Quando è andato in NBA ero un po’ stupito (mai quanto per Datome) e ho iniziato a tifarlo come faccio per tutti gli italiani in NBA (ecco… Magari Datome un filo meno…). Da quest’anno col suo arrivo agli Spurs mi sono incuriosito maggiormente. San Antonio ha giocatori che adoro, Duncan e Allen su tutti, e altri per i quali non posso dire lo stesso (Parker? Qualcuno ha detto Parker?).
Con grande umiltà Belinelli si è ritagliato sempre più spazio. È stato nel posto giusto al momento giusto e se uno come Popovic ti dà fiducia, qualche merito sicuro che ce l’hai. Fatto sta che vedere il tricolore sul podio della premiazione NBA fa un certo effetto, sicuramente di orgoglio nazionale, sentimento che Belinelli non ha mai nascosto.