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Il delirante autogol di Car2Go

In luglio Car2go, come gli altri operatori di car sharing, ha aperto ai comuni dell’hinterland. Io sono stato entusiasta della cosa perché ora l’auto mi arrivava sottocasa a Pero. L’effetto è stata un’impennata del mio uso delle Smart biancoblu, al punto che stavo pensando ai pacchetti mensili di minuti. Tutto bello, tutto buono, se non fosse che ieri escono con una nuova politica di razionalizzazione delle vetture (o non so come altro hanno chiamato sta genialata). La mappa di Milano viene divisa in due parti: quella (a grandi linee) interna alla circonvallazione e le periferie con i comuni dell’hinterland. In estrema sintesi, se lasci l’auto nella fascia esterna paghi secco 4,9 euro in più. La cosa arriva dopo una campagna pubblicitaria su internet dove car2go rilanciava un’immagine de Il milanese imbruttito su cui ci si lamentava di non trovare auto in centro la sera. Evidentemente la dirigenza pensa di poter sopravvivere solo con chi si muove nelle zone centrali, ignorando i molti che le usano per andare o muoversi in periferia, dove magari ci sono meno mezzi pubblici. La scusa è che le auto restano a lungo incustodite e inutilizzate. Tra l’altro trovo la mossa un controsenso rispetto alla recente apertura verso l’hinterland, che comunque aveva eliminato alcune zone di Milano definite “pericolose” o dove le auto rimanevano di più. Io posso dire che nell’area di Pero (che ho monitorato in questo mese per vedere se il servizio avrebbe funzionato) le auto arrivavano e se ne andavano. Non rimanevano mai un giorno intero ferme. Bravi Car2go. Ottima mossa. Al fatturato futuro l’ardua sentenza. Io nel frattempo mi sposto su twist…

  

Car2Go arriva a casa mia (Pero)

Di recente il comune di Milano ha comunicato che il car sharing, quindi tutti e tre i gestori (Car2go, Twist e Enjoy) anche se con modalità diverse, avrebbero esteso il servizio ad alcuni paesi dell’Hinterland. La settimana scorsa Car2go, il gestore che uso sempre, mi ha inviato comunicazione che dal 16 sarebbe stato operativo. Oggi controllo sulla loro mappa delle aree coperte e in effetti è proprio così. Non in tutto il territorio comunale ma in un particolare parcheggio pubblico che, casualmente, è proprio sotto casa mia. La cosa non puo’ che farmi contento visto che ora dovevo lasciare l’auto oltre Molino Dorino e farmela a piedi. Per correttezza devo dire che già ieri sera c’erano due Twist disponibili, però, così come Enjoy, non ho mai provato questi gestori, anche se in effetti hanno un costo leggermente inferiore a Car2go.

Se questa cosa dovesse aumentare il mio utilizzo del car sharing, potrei iniziare a pensare al pacchetto mensile da 120 minuti.

ScreenHunter_24 Jul. 16 08.48

 

NB: l’altra enclave di Car2Go è il parcheggio della sede Mercedes, ribattezzato per l’occasione “expo gate”

In car sharing fuoriporta

Ieri sera, leggendo un po’ distrattamente le notizie online, mi sono imbattuto in quelle piccoli grandi così che un discreto effetto pratica sulla tua vita possono anche averlo: il Car Sharing varca i confini di Milano e arriva in alcuni comuni dell’Hinterland. Già prima si poteva uscire con la macchina ma non la si poteva lasciare fuori Milano. Io che abito a Pero la dovevo lasciare a Molino e farmi un pezzo a piedi. La cosa mi piace molto perché permette di muoversi, soprattutto in notturna durante la settimana, con meno difficoltà.

Leggete la notizia completa su Milano Today

Carsharing 1: e.vai

E.vai, il car sharing gestito dal gruppo Trenord, è il primo servizio del genere che ho provato, se non altro per la comodità di averne il parcheggio a cinquanta metri dal mio ufficio.
La registrazione è gratuita ma mi pare ci sia qualcosa da pagare per diventare cliente gold. Non lo ricordo solo perché lo feci così tanto tempo fa e così all’inizio del servizio che regalavano l’upgrade se caricavi del credito.
Il parco auto è elettrico o bifuel. Personalmente ho provato, con soddisfazione, solo le prime.
Il costo è di 5 euro l’ora. Puoi entrare in Area C, girare nelle ztl e nelle corsie preferenziali. Puoi posteggiare dove vuoi, strisce gialle e blu, senza costi aggiuntivi.
I principali limiti sono legati alla necessità di prenotare la vettura almeno dodici ore prima (ma si può provare all’ultimo a recarsi sul posto e vedere se c’è qualcosa di disponibile) e all’obbligo di riportare la vettura in uno dei loro posteggi e non sono molti.

 

L’iPhone, le auto elettriche ed io

Come già scrissi, in questo periodo ho iniziato a usare il car sharing delle Ferrovie Nord con auto elettriche. (e.vai)

Oggi ho utilizzato una Panda elettrica, autonomia garantita ottanta chilometri, per fare il tragitto Cadorna-Lissone-Cadorna.
Mentre mi barcamenavo nel traffico di viale Fulvio Testi, ho elaborato una teoria per la quale i possessori di iPhone4 sono gli utenti più indicati per utilizzare un’auto elettrica, poichè sono già abituati al panico da scarsa autonomia… e lo dico da entusiasta possessore del melafonino.
Le dinamiche mentali con cui mi sono avvicinato a questo viaggio fuori porta sono simili a quelle che metto in scena quando utilizzo l’iPhone per una lunga sessione fuori casa.

Avvio la macchina e nonostante la temperatura non accendo il riscaldamento (aka tengo la luminosità al minimo)
Cerco sempre di non spingere a tavoletta l’acceleratore e in frenata di recuperare il più possibile (aka notefiche e geolocalizzazione lo stretto necessario)
Ogni minuto guardo la percentuale della batteria (niente aka…qui è proprio uguale)
Una volta finito il viaggio d’andata, capisco che arriverò comodamente fino a casa per il ritorno, quindi parto con autoradio, riscaldamento e tavoletta (aka navigo sotto 3G, videogioco, telefono, uso la fotocamera col flash)

Peccato che per l’iPhone abbia la batteria aggiuntiva, per l’auto elettrica è un po’ più scomoda la cosa.