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Il meme di Spielberg
Qualche tempo (già ve ne parlai) è iniziata a circolare su internet una foto vecchia di Spielberg sul set di Jurassic Park. Posava accanto al modello di un triceratopo.
La cosa divertente è che alcuni animalisti mononeuronici (o flamer?) si scagliarono contro il perfido cacciatore che aveva ucciso quell’animale e che ora ci posava a fianco.
Un po’ di gonzi ci sono cascati o comunque ci sono andati dietro. Da lì è partita anche l’ironia in rete, con tanto di meme. Vi posto un paio di simpatici esempi.
Libertà di bestemmia?
Da anni in vari ambiti combatto una battaglia persa contro le bestemmie. Quando giocavo a minigolf a livello agonistico provai non tanto a far cambiare le regole, quanto a fare rispettare quelle già esistenti: alla prima ingiuria ammonizione e poi esclusione dalla gare. In pratica avremmo finito ogni gara in cinque. Mi fù fatto notare che in alcune regioni la bestemmia non era un’ingiuria contro quella che alcuni credevano una divinità ma un’espressione gergale diffusa, quasi culturalmente accettata. A quel punto chiusi il discorso.
Ieri ho fatto una cosa che in genere non faccio: ho segnalato una foto alla direzione di Facebook perchè come sovrimpressione aveva una bestemmia. Oggi mi è stato cortesemente risposto che
Abbiamo analizzato la foto che hai segnalato per la presenza di discorsi o simboli inneggianti all’odio e abbiamo stabilito che non viola i nostri Standard della comunità.
Bestemmiatori di tutto il mondo unitevi! Su Facebook potete mettere tutti i porco che vi pare.
Quel cacciatore di Steven Spielberg
Gira molto in rete una foto di Steven Spielberg a fianco di un modello di triceratopo usato per Jurassic Park. Partendo da un post, che credo ironico e volutamente virale, si sono scatenate una ridda di voci e una serie di commenti che accusano il regista di essere un cacciatore malvagio. Uno fa notare di chi si tratti e di che film abbia diretto e un altro gli risponde “non mi interessa chi sia, non doveva uccidere quell’animale”. C’è gente che crede proprio a tutto ormai. Soprattutto queste cose mi fanno perdere la speranza rispetto ad un’evoluzione del genere umano…
Luigi il Pugilista (reprise): immedesimazione e diritto d’autore
Come vi scrissi in un recente post, sono veramente in adorazione de Luigi il Pugilista. Vista una certa immedesimazione che ho con il testa, cercavo su google un’immagine a tema da mettere come profilo di Facebook. Ho trovato allora il lavoro di un disegnatore italiano fatto proprio su quella canzone. Ho adorato la cintura con la scritta “Fave”, nickname dei fans del gruppo. Visto che ho diverse conoscenze che lamentano l’utilizzo improprio (leggi: furto) dei propri lavoro in rete, per prima cosa ho scritto all’autore per chiedere il permesso. Lui piacevolmente sorpreso dalla cortese richiesta, io dalla pronta risposta. Fatto sta che mi ha fatto avere una versione già proporzionata e con il bollino del suo blog. Non posso che rilanciarvi il tutto.
PS però contesto la sua interprestazione di Luigi il pugilista 🙂
Il potere della rete? (o del Rompi)
È triste dirlo ma nella vita essere rompiballe spesso paga. Le vedo pure io coi miei clienti: purtroppo a volte se uno mi stressa lo accontento per farlo smettere. Lo stesso è successo a me ieri, anche se garbatamente. Dopo aver scritto il mio post di sfogo sul blog contro l’assistenza clienti Bialetti, sono andato a mettergli il link sulla loro pagina ufficiale di Facebook e gliel’ho mandato pure via messaggio, sempre sul social network. Dopo qualche ora venivo contattato per sapere a che indirizzo mandarmi il pezzo. Ora aspetto ancora a cantar vittoria quando mi sarà arrivato ma bisogna per forza batter sempre i pugni sul tavolo per ottenere quello che è non solo giusto ma normale?


“Che giornale leggi?” con questa domanda, intendendo con il termine “giornale” i quotidiani, mi ha spiazzato l’altro giorno una nuova conoscenza. Sono abituato ai soliti dialoghi quando non ci si conosce molto ma questa domanda non me lo aspettavo. A posteriori poi mi ha fatto riflettere. A parte che non compro un quotidiano cartaceo da tempo immemore, mi considero una persona informata. Sì, ma come mi informo? Alla fine mi rendo conto che le mie fonti principali sono il sito del corriere.it e i lanci di alcune testate che seguo (Repubblica, il fatto quotidiano, Internazionale) su Facebook. La rete ha portato un’atomizzazione delle fonti, con anche i noti problemi di verifica delle stesse

