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C’era una volta la Pravda
Ormai da anni, seguo con particolare interesse le vicende armene. Per questo ho attivo da tempo un Google Alert. Nella raccolta di articoli che mi vengono segnalati, trovo spesso tra le fonti il sito Sputnik. Fino a poco tempo fa, per me non era altro che un sito che trattava questioni dell’est europeo. In realtà pare sia molto di più.
Una volta infatti c’era la Pravda, organo di stampa ufficiale sovietico. Bastava poi elargire sovvenzioni ai partiti comunisti di mezza Europa e la tua parte come Madre Russia l’avevi fatta. Ora il mondo è più complesso e così il Cremlino ha creato anche dei siti in lingua estera, come appunto Sptunik, per sostenere le proprie opinioni.
L’ideale per i fanatici di Putin su facebook!
Della Grecia e dell’Armenia
In questi giorni molto si discute dei rapporti economico finanziari tra Grecia e Germania, con quest’ultima che sarebbe la maggiore beneficiaria dei rimborsi pagati dalla Grecia. Molto ma molto semplificando, si parla di soldi da dare alla Grecia ma che in buona parte finirebbero in Germania. Una cosa non molto diversa sta succedendo in Armenia. Di recente la piccola nazione ha dovuto scegliere se avvicinarsi alla UE o alla Russia, scegliendo quest’ultima. Per tanti motivi, tra qui l’assistenza per la vetusta centrale nucleare che fornisce buona parte dell’elettricità al paese e l’ombrellone difensivo che offre nella regione. Ora, mentre ci sono veementi proteste, con tanto di cariche della polizia e arresti dei manifestanti, per il rincaro delle bollette elettriche, la madre Russia passa alla cassa. In siti un po’ di nicchia si legge che la Russia ha erogato un prestito all’Armenia per l’acquisto di armamenti, prodotti che casualmente verrebbero poi presi proprio da aziende russe. Pur con la tensione lungo il confine azero, non proprio una spesa prioritaria per il paese. Evidentemente qualcuno aveva i magazzini da svuotare…
‘zzo è Lugansk???
Come sapete seguo sempre con simpatica (e a volte con preoccupazione) quello che accade in Armenia. Oggi con il Google Alert che mi giunge oggi giorno c’era questa notizia:
AGC – Yerevan: lettera da Lugansk.
Il mio primo dubbio è: ‘zzo è Lugansk? Conosco Lugano io… Per fortuna che mi viene in auto Wikipedia con questa pagina.
Ahhhh sono gli indipendestiti Ucraini. Tutto torna: hanno mandato agli stati più politicamente vicini alla Russia la richiesta di essere riconosciuti. Vuoi mica fare uno sgarbo alla Mamma Russia?
PS Ora una mia conoscenza filoucraina mi cazzierà perchè non sapevo dove fosse Lugansk 🙂
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Seguendo il filo rosso…
A volte, seguendo delle notizie che sembrano marginali o non direttamente collegate, si trova una logica di fondo. Come molti di voi sapranno, seguo con un certo interesse e simpatia le vicende armene. L’altro giorno un’intervista ad un generale russo, in merito alla questione del Nagorno Karabach, aveva non poco infastidito le autorità azere. Negli ultimi mesi infatti i venti di guerra avevano cominciato a spirare gelidi. Di oggi invece la notizia di un imminente incontro tra i presidenti armeno e azero. Evidentemente l’orso russo da quelle parti fa ancora paura. Mostrare i muscoli a volte è utili per indurre a più miti consigli…




