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Il lato HOT di Akihabara

Il quartiere nerd giapponese ha anche una deriva sexy piccante. La cosa, a chi conosce qualcosa dei giapponesi, non deve certo stupire. Gli hentai (i fumetti erotici) vanno a braccetto con i manga e spesso il confine è molto labile. Ecco che quindi tutti i negozi di Akihabara hanno una sezione vietata ai minori. Questo senza considerare maidcafè poi o meno ammiccanti e locali di massaggi decisamente borderline.

Quella qui sotto è la pianta dei piani di un negozio di videogiochi, presente su qualsiasi guida per amanti del settore. Cliccate per ingrandire l’immagine e guardate la descrizione in piccolo del sesto piano…

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Ok, un po’ nerd lo sono…

Qualche giorno fa vi scrivevo della mia delusione dopo la prima visita ad Akihabara, il quartiere nerd di Tokyo, dove non avevo trovato nulla d’interessante. Oggi, per l’ultima notte, siamo tornati a Tokyo, con un albergo relativamente in zona. Sono quindi tornato alla riscossa, forte di un paio di nuovi indirizzi di retrogaming. Mi aspettavo molto dall’ultimo negozio della lista, tale “Friends”, di cui tutti parlavano bene. Altra cosa che ne dicevano è che era difficile da trovare. In effetti è stato così, poichè vi si accede da una piccola porta situata tra altri due negozi. Per giunta la sua piccola insegna (scritta a mano e in pennarello) passa, diciamo, in secondo piano rispetto ad un negozio di massaggi molto ambigui, ubicato al quarto piano (Friends occupa invece due stanze al secondo e al terzo). Ero alla ricerca di un PcEngine, una console 8bit della Nec che già avevo e che mi si era rotta. C’era però il problema della dell’alimentazione e del collegamento alla TV. Alla fine non ho preso la console ma un accrocchio di emulazione. Lo vedete in foto, qui invece ne leggete su Wired. Non so se risolverò i due problemi di cui sopra ma per ora sono entusiasta del mio acquisto (anche se i puristi del retrogaming storceranno il naso…)

Forse non sono poi così nerd

Oggi siamo stati ad Akihabara, il paradiso dei Nerd qui a Tokyo. Bhé evidentemente non devo essere poi così nerd perché mi ha davvero deluso. 

In fondo la cosa non dovrebbe stupirmi più di tanto. Ai tempi d’oro della mia attività di recensore di videogiochi, le redazioni si dividevano tra filo Usa e filo Giappo. Io ero sempre stato della prima d’azione. Anime e affini non mi hanno mai scaldato più di tanto e anche tutta una serie di tipologie nipponiche di videogame non mi hanno mai preso. 

Per non parlare delle sale “giochi” di pachinco e slot…

Quindi ok, anche questa l’ho vista. Passiamo oltre.

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