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Obama e noi. Ma non solo
Su Netflix sto vedendo l’intervista di David Letterman a Barak Obama. Una visione che consiglio veramente a tutti. Questo mi ha generato un po’ di pensieri sparsi. Nell’ordine li potremmo riassumere così:
– Perchè anche noi non abbiamo politici come Obama? Anzi, perchè da noi il termine “statista” non si usa più da almeno un ventennio?
– Subito dopo però penso, certo che dopo si sono eletti Trump. L’alternativa, la Clinton, non era certa all’altezza del recente passato, però è abbastanza per giustificare un spostamento dell’ago della bilancia così ampio? E, pensando alla democrazia, torno a essere pessimista sul 4 marzo.
.- Nell’intervista poi, Letterman e Obama, fanno capire, senza troppi giri di parole, che una potenza straniera ha influenzato il voto americano. Puo’ essere. Puo’ essere che ci abbia provato. Siamo però così sicuri che sia stata decisiva? Siamo davvero sicuri che Trump non sia il parto del ventre molle del loro paese? Da noi cosa uscirà?
Buonanotte…
Recensire un’intervista
Oggi sono qui a fare una cosa un po’ strana: recensire un’intervista. O almeno parlarvene. Mi riferisco a quella rilasciata, con tanto di copertina, a Rolling Stone dagli Elio e le storie tese. Premesso che non acquistavo una rivista in edicola da mesi, non potevo resistere alla curiosità di leggerla, visti i tanti rumors che giravano in questi mesi e che si concentravano in un concetto: lo scioglimento della band. L’argomento viene formalmente risolto nei primi paragrafi, dove queste voci vengono definite fasulle. Dico però formalmente perché non tutti i dubbi sono subito fugati. Rocco Tanica è presente nel servizio fotografico ma il giorno del l’intervista marcò visita. Così come fa da tempo nei live. Il mio sospetto è che ormai sia un ex e ho anche purtroppo dei sospetti sui motivi, di cui però non parlerò qua. A dire il vero il grosso del mio interesse si è risolto lì anche se poi il pezzo parla del nuovo brano e da come è stato accolto dai fans, soprattutto da quelli della prima ora (come me). Da tempo sostengo ci sia una netta divisione generazionale tra i fans di Elio. Da una parte chi li seguiva al tempo delle cassettine e che si identifica soprattutto coi primi tre album, dall’altra parte i più giovani (ma non più tanto giovani) che invece preferiscono altri album. Anche in questo caso nei commenti sul singolo, la distinzione è netta. In definitiva un’intervista non banale che vi consiglio.
PS come giustamente ha sostenuto un mio amico, visti i nomi in copertina poteva benissimo essere una rivista uscita nel 98.
Abbandonato dai miei miti?
Io non sono mai stato un grande “fan”, probabilmente per la mia incapacità di votarmi totalmente ad un argomento fino al punto di diventarne “fanatico”. Ci sono giusto poche eccezioni: gli Elio e le Storie Tese, la Cremonese (che però non vedo dal vivo da qualche anno) e Flavia Pennetta (la cui autobiografia giace intonsa da qualche anno sulla mia mensola). Se di recente la tennista barese mi ha regalato gioie e dolori, con la sua vittoria agli Us Open e l’istantaneo annuncio del ritiro, ora sono gli Elii a destarmi qualche preoccupazione. Il fratello segreto di Bergomi ha infatti rilasciato di recente un’intervista in cui dichiara che l’album in uscita potrebbe essere l’ultimo, così come il conseguente tour. Non ci credo fino in fondo ma è una cosa plausibile. L’età, i progetti individuali, l’assenza di Rocco Tanica (dissidi? Salute?) dagli ultimi tour sono tutti indizi che portano nella stessa direzione. Speriamo che tutti ci ripensino… Pennetta compresa.n
Roberta Vinci ha vinto anche me
Seguo il tennis, in particolare quello femminile. In particolare nel particolare seguo Flavia Pennetta. Però da tifoso italiano seguo qualsiasi tennista a tricolore (No, non chiedetemi di Camila…). Però non avevo mai ascoltato Roberta Vinci in interviste, forse qualcuna ai tempi degli Slam con Sara Errani. Ieri invece mi sono fatto una scorpacciata di Eurosport e me la sono vista nelle interviste post partita e a Game Set and Mats. Sinceramente mi ha conquistato, con la sua spontaneità e la sua sincerità. Ti dice che non ci credeva che poteva battere Serena Williams e le credi, sinceramente. Così come credi che nonostante questo si è giocata ogni punto alla morte. In questo atteggiamento un po’ mi ritrovo. Sapere di non avere molte possibilità non vuol dire provarci comunque, vuol dire essere oggettivo. Così come le credi anche quando dice che è il giorno più bello della sua vita ma le dispiace anche per il pubblico americano e per Serena, che meritava il Grande Slam ma… “oggi è il mio giorno”. E giù applausi. In semifinale non aveva il pubblico contro di lei ma a favore della sua avversaria. Con quell’intervista sul campo, in finale avrà tutti gli Usa tennistici dalla sua parte e anche per me tifare Pennetta non sarà così facile.
Un ultimo pensiero, prima di lasciarvi al video dell’intervista. Quando la Schiavone ha vinto il Roland Garros, la finale era tutta da giocare. Si sperava in una vincitrice italiana e alla fine c’era stata. Qui oggi possiamo goderci davvero la partita. Chiunque vincesse sarò contento, saremo tutti contenti: il tricolore sventolerà su Flushing Meadows.
Miti sportivi dai lavori umili
Ci sono personaggi sportivi, soprattutto lontano dal “calcio che conta”, che quando smettono le rispettive discipline di sicuro non si sono fatti i milioni ma almeno hanno messo da parte un po’ di risparmi per iniziare o rilevare una piccola attività. Da lì in poi fanno una vita come tutti, fatta di sacrifici e qualche gioia. Se da sempre conosco e magnifico la storia di Lucio Topatich (solamente il miglior giocatore di hockey di scuola italiana della storia, che oggi fa il panettiere), di recente ho letto un’intervista a Gioacchino Prisciandaro, ricordato a Cremona come “Jack lo spaccaporte”, bomber dell’ultimo ciclo vincente dei grigiorossi, che li portò dalla vecchia C2 fino alla B. Ora fa il benzinaio. Avercene oggi uno di Prisciandaro in squadra…

Il Milanese Imbruttito
Neanche il tempo di scoprire questa pagina simpatica di facebook, che subito bonsai tv gli dedica uno speciale
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La generosa Canalis (con frustino)
Se il TgCom latita, per quanto riguarda gossip e notizie pruriginose, ci pensa Corriere.it a dare le ultime botte di grande giornalismo estivo. Con un estratto da un’intervista rilasciata da Elisabetta Canalis a Max. Vi rimando all’articolo facendo solo una citazione, a proposito del rapporto tra la fanciulla, twitter e i suoi fans:
«Amo leggere letteratura erotica e su twitter ho tanti follower feticisti. Se posso li accontento volentieri, ma è incredibile, non gli basta mai. Quello che mi chiedono più spesso è un primo piano. Dei piedi»
Elisabetta Canalis, scene di sesso? «Per Tarantino senza freni» – Corriere.it.


