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Preso male
Si conclude oggi (spero almeno di non dover venire domani mattina) la prima settimana, corta, di lavoro. Lo devo ammettere: quest’anno il rientro l’ho preso malissimo. Sono partito lungo, a dire il vero. Dall’atterraggio a Malpensa, di sabato, con ripresa martedì, già mi venivano in mente le cose da fare e le possibili grane. Tutte regolarmente materializzatesi in questi giorni. Insomma, come succhiarsi in tre nano secondi gli effetti positivi delle ferie (bhé dai, non del tutto…).
La maledizione lavorativa di capodanno
Da sempre sono abituato a non tirare particolarmente tardi la sera in ufficio. Le eccedenze lavorative preferisco in genere gestirle con i sabati mattina lavorativi. Questo, da un paio d’anni a questa parte, ha una preoccupante eccezione: la settimana di capodanno. L’anno scorso il 30 avevo lavorato fino a tarda sera coi colleghi e il 31 fino alle cinque del pomeriggio, per colpa di un Concordato Preventivo. Quest’anno tutto sembrava risolversi al meglio: alle 17.30 del 29 dicembre mi preparavo a uscire, con i documenti per una riunione la mattina dopo. Il 2015 lavorativo doveva concludersi così. Invece no. Ieri è scoppiata una magagna. In ufficio fino alle 23.30, oggi trasferta verso Bergamo a raccogliere una firma e riunione di oggi spostata a domani. Ottimo direi.
Sogni strani
A voi è mai capitato di fare quei sogni “a pezzi”, che smettono e riprendono a cavallo delle fasi di dormiveglia di una notte agitata? A me è capitato stanotte, mentre facevo la cotoletta nel letto (come dice qualcuno). Ho sognato che dovevo fare una pratica per un’apertura di credito per un cliente e la banca mi tirava scemo con moduli su moduli da compilare. Per la serie: ho ancora un po’ troppo la testa sul lavoro e mi servono davvero le vacanze.
Il vero rientro
Ho ripreso a lavorare il 20 agosto, periodo abbastanza atipico per me. Devo dire che è stato meno traumatico del previsto. In fondo lo studio era vuoto e, a parte qualche sporadica telefonata, anche i clienti erano ancora chiusi. Ho così potuto fare tutto quello che mi ero prefissato, con buona produttività ma senza per questo spremermi subito in modo assurdo. Oggi è cambiato tutto. Dopo l’ultimo rimasuglio di ferie con un ottimo weekend al mare, mi sono rituffato nel giro quotidiano. Con tutti gli annessi e connessi. Non è stato semplicissimo, come non lo è per il 99% di voi. In bocca al lupo a tutti!
Ricerchiamo collaboratrice (offerta SERIA di lavoro)
Visto che si dice che c’è tanta disoccupazione ma noi fatichiamo a trovare qualcuno, metto anche qua un piccolo annuncio. Vediamo se salta fuori qualcosa.
Studio Associato di commercialisti e avvocati cerca collaboratrice con esperienza in studi legali, da inserire nel reparto Pratiche Fallimentari (siamo 7 curatori). Richiesta ottima padronanza del pacchetto Office, un buon grado d’indipendenza organizzativa e capacità di gestire le scadenze.
Gradita (ma non indispensabile) l’iscrizione in liste di mobilità o la possibilità di contratto di apprendistato.
Sede Milano Cadorna
Basta poco, che ce vò?
Più o meno simile era uno slogan di Giobbe Cobatta pro Amref (mettiamo un bel link che non fa mai male… nel caso sotto Natale qualcuno voglia pensare a chi sta molto peggio di noi).
Nel mio piccolo lo applico anche alla mia giornata, anzi alla settimana, lavorativa. Piena, soprattutto di rogne. Che poi ben vengano le “rogne” se sono comunque lavori, visto il clima in giro. Poi comunque senti quei due o tre clienti che in modo esplicito o meno ti fanno qualche piccolo complimento per il tuo lavoro e allora si manda giù con più scioltezza anche qualche boccone amaro.
Forza ragazzi che è venerdì pomeriggio!
