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E’ per storie così che sostengo Kiva
Io da anni sostengo progetti di microcredito tramite Kiva. Di che si tratta? Persone in paesi in via di sviluppo hanno bisogno di finanziare la propria attività (o la propria istruzione, o altre situazioni difficili) e si affidano ad associazioni di cooperazione internazionale, per avere finanziamenti. Queste associazioni prendono i fondi anche da piattaforme come Kiva. Io (inteso come finanziatore di Kiva) decido chi finanziare, dai 25 dollari in su, non ricevo interessi ma solo il rimborso del capitale.
Così un Sargis qualsiasi, che nel suo paesello (in Armenia) è impiegato It ma non riesce a sostenere tutta la famiglia, puo’ avere un finanziamento per aiutare la produzione agricola della madre e arrotondare così: con patate.
Sorgente: Sargis – Armenia | Kiva
Dieci anni con #kiva, dieci anni di microcrediti
Più volte, nel corso degli anni, vi ho scritto in merito alla mia partecipazione a Kiva, una piattaforma per il microcredito nei paesi in via di sviluppo.
Oggi i loro simpatici bot hanno trovato il tempo di mandarmi una mail automatica per ringraziarmi dei dieci anni di onorata attività sulla loro piattaforma. Ironia a parte, sono molto contento di averli sostenuti e di continuare a farlo.
Nel corso di questi dieci anni ho finanziato 159 progetti in 30 diversi paesi. Io vi invito sempre a iscrivervi a questa piattaforma, che trovo il modo migliore per sostenere chi ne ha bisogno: consentire a chi vuole lavorare di poterlo fare.
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Una wedding planner armena. Ecco qual’è stato il centesimo progetto di microcredito che ho deciso di finanziare sulla piattaforma Kiva.org
Questa mi sembra un’ottima occasione per sollecitarvi di nuovo verso questa iniziativa, che permette con pochi euro (si parte da 25$) di sostenere un progetto imprenditoriale in una parte disagiata del mondo. Quando gli imprenditori rifondono le cifre, queste possono essere rimesse in circolo in un altro progetto. In teoria poi potete prelevarle nuovamente, se un giorno vi stancate (e se tutti hanno rimborsato nel frattempo). Perchè non ci fate un pensierino?
CLICCATE QUA E ISCRIVETEVI!
Il primo progetto potrete sostenerlo gratuitamente, per merito degli sponsor della piattaforma.
Se la crisi colpisce i paesi ricchi, perchè non dovrebbe colpire quelli poveri?
Anche dove di spread, derivati e mutui subprime se ne fregano, arriva la crisi. Ecco che quindi l’altro giorno ho ricevuto da kiva la segnalazione che uno dei soggetti che finanziavo ha dichiarato fallimento. Dispiace, ovvio, però non è un motivo valido per smettere di sostenere il microcredito, così con le somme rimborsate dagli altri finanziati ho fatto partire un nuovo finanziamento in Armenia.
Vi ricordo che è ancora attiva la possibilità, grazie agli sponsor di kiva, di iniziare a finanziare un progetto gratis e decidere poi se si vuole investire di proprio.
Per approfittarne: CLICCATE QUI
Kickstarter: un po’ microcredito, un po’ venture capital, un po’ gruppo di acquisto
Se, dal titolo, non avete capito cosa possa essere Kickstarter… bè sì in effetti avete ragione. Però si tratta di un sito che sta avendo parecchio successo e ha qualche elemento di tutte e tre le tipologie.
In pratica uno soggetto o una società ha un’idea che vuole realizzare (attualmente è molto sviluppato nel settore hitech e cinematografico) e cerca investitori. In questo è un po’ venture capital.
Però non cerca un solo grosso investitore, ma spezzetta le somme richieste in tante piccole parti. In questo è un po’ microcredito.
Sostanziale differenza con le due tipologie classiche di cui sopra, i soldi investiti non si avranno indietro. Qui scatta la componente gruppo di acquisto. Sì, perché se è pure possibile finanziare a fondo perduto per piccole somme, in genere i promotori offrono, nel caso il progetto vada in porto, uno o più pezzi del prodotto. In genere in confezioni speciali e con particolari aggiunte.
In pratica uno magari investe un dollaro a fondo perduto, per trenta riceverà uno dei primi pezzi prodotti, per cento avrà la versione deluxe o qualche altro regalo.
Inoltre i soldi vengono prelevati dai conti dei finanziatori solo se si raggiunge il capitale richiesto e quindi il progetto parte.
L’idea è molto interessante e sta prendendo piede. I progetti, anche di ingenti dimensioni, stanno partendo. Non ho ancora partecipato a nessun progetto ma lo sto costantemente tenendo d’occhio.
Invece di regalarvi le mimose
Invece di regalarvi le mimose, che puzzano, o farvi gli auguri, che lasciano il tempo che trovano, ho pensato di rivolgermi al solito sito di microcredito kiva e finanziare una giovane palestinese che ha deciso di aprire un piccolo asilo privato.
Kiva, per i nuovi lettori
Notavo in questi giorni un buon numero di click sul link di kiva, probabilmente da parte di persone che non essendo assidue lettrici del mio blog non lo conoscevano.
Se qualcuno di voi fosse interessato/a mi scriva (anche su fb) e gli mando l’invito per l’iscrizione. Almeno risultate presentati da me (non che mi cambi molto, se non un briciolo di orgoglio.