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Sono sempre stato un amante della Sega

In questo mio periodo di recrudescenza da videogiocatore, non posso che avere anche derive di retrogaming. Se penso al mio passato da giocatore vedo due grandi filoni: il primo legato agli home computer (vic20, c64, amiga500) sempre targati Commodore, il secondo legato alle console. Qui sono  stato un grande sostenitore della Sega (lo so… ho fatto un facile gioco di parole nel titolo per attirare qualche lettore… ma tanto ormai ci siete cascati). Il Saturn e il Dreamcast erano macchine bellissime e purtroppo sottovalutate. E’ però dal lato software che questa industria, sempre più in cattive acque, ha messo a segno alcuni colpi memorabili. Ci sono titoli che ho iniziato a giocare come coin op e poi ho acquistato su qualsiasi console avessi. Afterburner, Sega Rally o Outrun li ho praticamente in tutte le salse, memoria di un tempo spensierato e per me e fantastico per i videogiochi.

Non poteva che essere mia

Sono un Nerd con la passione dei videogiochi. Bhè, in fondo trovatemi un Nerd che non abbia questa passione. Inoltre, come vi raccontavo di recente, sono anche nato e  cresciuto (orgogliosamente) in periferia. Quando ho scoperto che un brand di magliette dedicate alle varie zone di Milano, ne aveva fatta una per la mia zona (Gallaratese), ispirata a un noto videogioco… Non potevo che prenderla. Anche se non sono un grande amante delle t-shirt nere. Stasera so cosa mettere per andare in palestra.

Nella mia vita precedente

No, non parlo di reincarnazione. Definisco “la mia vita precedente” quella prima che iniziassi a fare il Commercialista. Allora facevo il recensore di videogiochi. I ricordi di quell’era spensierata e di quell’esperienza che mi elevò al gotha del mondo nerd volevo finissero in un ebook. Il progetto non hai mai visto la luce ma oggi quella che doveva essere l’introduzione, è diventata un articolo per il sito LegaNerd.

ECCO IL LINK

Se poi andate a cliccare su “me gusta” vi ringrazio 🙂

Dacia Maraini, Favij e il parlar di videogiochi sulla stampa generalista

Vi giro un interessante articolo, un po’ diverso dal solito, su videogiochi e violenza. In particolare ci si interroga sull’interlocutore “professionale” scelto nella trasmissione, quel Favij di cui vi parlai già (in termini non troppo lusinghieri) in questo post.

Videogiochi violenti: a Uno Mattina ne parlano Dacia Maraini e FaviJ | Videogiochi.

Wish list tecnologica 2015

Nonostante la spending review, nel 2015 mi ballano per la testa alcuni acquisti più o meno tecnologici. Per la serie “post di cui frega solo a me che li scrivo” ecco una piccola classifica in ordine di possibilità di acquisto e relative elucubrazioni.
– aspirapolvere: lo rimando da oltre un anno. Devo decidermi senza aspettare offerte mediaworld che poi non controllo neppure.
– televisore: un televisore non è mai abbastanza grosso… E il mio inizia ad avere 8 anni. È comunque procrastinabile.
– ps4. Quando uscì, avevo fissato Natale 2014 come probabile data per l’acquisto. Purtroppo stenta a decollare questa generazione di console, comunque prima o poi la prenderò. Il problema è che per giocare con gli amici devo anche fare incetta di costosi pad.
– iMac: il buono dei Mac, rispetto ai pc, è che hanno un ciclo di vita decisamente più lungo. Il mio è del 2008, credo, prima o poi lo cambierò ma potrebbe non essere quest’anno.
Insomma… Se va bene compro l’aspirapolvere…

Breve manuale del buon recensore

Fino a poco tempo fa ero un felice ignorante.
Fino a poco tempo fa avevo nel cassetto un ebook dal titolo (tanto brutto quanto provvisorio) “Breve manuale del buon recensore”. Doveva, nell’era di internet e dei blog, raccogliere qualche spunto che speravo interessante indirizzato a chi, in modo dilettantistico o affacciandosi alla professione, voleva recensire videogiochi.
Fino a poco tempo fa avevo sentito parlare delle problematiche che gli youtuber stavano creando alle testate più strutturate e tradizionali del settore, ma poco più.

Poi sono andato alla GamesWeek di quest’anno e ho iniziato a conoscere meglio la questione. Soprattutto ora so chi è un soggetto come Favij.

Il mio ebook, se non cestinato, è stato profondamente sepolto nel mio cassetto e da lì non uscirà più. Che senso ha parlare di come si dovrebbe approcciare correttamente e professionalmente l’analisi di un videogioco se non solo il pubblico ma anche le case produttrici ora ritengono dei ragazzetti che si riprendono semplicemente mentre giocano i sommi esperti del settore?

Sono contento di non essere più attivamente nel settore, perchè dev’essere frustrante per i diversi amici che ci lavorano ancora avere a che fare con certi soggetti.

Sono un dinosauro e me ne compiaccio. Si stava meglio quando si facevano le partite a calcetto nella redazione di via Edolo e si ricevevano dal Simon le sue direttive redazionali (che in realtà erano più lezioni di sintassi e grammatica) rispetto ad oggi.

Alta tecnologia

Oggi su facebook guardavo l’annuncio per la vendita di un Commodore 64. Quello (o un amiga 500) mi sa che prima o poi me lo piglio… Comunque, non divaghiamo. Il computer in questione è un ottimo stato, compreso di scatola e tutto. Una delle foto a corredo dell’annuncio ha scatenato un vecchio ricordo.
Quando ero alle elementari, passavo con la mia famiglia l’estate in Trentino e ovviamente mi portavo dietro il Commodore. Ai tempi le linee elettriche non erano il massimo in termini di sbalzi di tensione, così come il Commodore è un bell’oggettino ma pur sempre degli anni 80. Il trasformatore era dotato di uno sportellino, che si apriva per consentire di cambiare il fusibile, parte che con gli sbalzi di tensione saltava spesso. Una scatola di fusibili era quindi indispensabile per una vacanza serena. Bei ricordi.

Il natale del cugino Nerd

E’ finito un Natale bello e tranquillo. Con i genitori e i parenti. Né troppo né poco. Il giusto.
Una spigolatura divertente della giornata è che il figlio della mia cuginastra è ormai in età da videogiochi. Gli ho regalato, assieme ai miei, il titolo più gettonato dell’anno per i ragazzini (sì, perchè noi il Pegi lo rispettiamo, a differenza di altri): Disney Infinity 2.0.
Molto carino, divertente e intelligente  dal punto di vista del marketing per fare soldi. Perchè infatti oltre a venderti il gioco, poi c’è tutto un collezionismo di personaggi in statuette che poi intervengono nel gioco.
Io faccio parte della prima generazione che ha iniziato a videogiocare in età scolare (proprio intorno ai  6 anni) ma devo dire che i ragazzini di oggi hanno una forma mentale ben più pronta della nostra per queste cose. Chapeau.

PS abbiamo comunque giocato con la pista delle macchinine prima 🙂