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GTA e il giornalismo populista
A Natale si regalano un sacco di videogiochi. Parlare (a sproposito) di violenza o videogiochi crea audience, soprattutto su testate mainstream che strizzano l’occhio al popolino e al populismo. Ecco che una brillante pedriata si scaglia contro GTA, inadatto a suo figlio undicenne.
Ma va??? Secondo la signora quel simbolo che indica “vietato ai minori di 18 anni” è stato messo lì perchè migliorava il packaging?
Si lamenta poi che è scaricabile da internet, dove i genitori non hanno controllo.
Prima di lasciarvi ad un bell’articolo di una mia conoscenza su questa vicenda, dove risponde in modo ben più circostanziato di me, mi limito a dire: cara dottoressa, perchè si guarda bene dal far vedere un film vietato ai minori di 18 a suo figlio (anche qui facilmente scaricabile da internet…) e invece gli ha comprato un gioco altrettanto etichettato?
GTA V allena alla violenza, almeno secondo una pediatra – hdblog.it.
Retrogaming… ma non troppo
Da un po’ di tempo a questa parte va molto di moda, tra noi nerd/geek, il retrogaming. Ovvero la riscoperta dei videogiochi dei tempi che furono. I puristi predicano che vadano giocati sui computer o sulle console originali, io sono molto meno intransigente in merito e pensano che gli emulatori vadano bene lo stesso.
In teoria dovrei essere un fortissimo sostenitore della cosa, visto che i miei anni d’oro, sia da recensore che da giocatore, sono alle spalle. Invece sono abbastanza scettico in merito, soprattutto verso certe estremizzazioni. Credo che ci siano videogiochi che hanno segnato la storia e che oggi sia ancora bello giocare. Altri invece hanno fatto il loro tempo e non hanno più molto senso. Certi titoli per Commodore 64 o alcuni Coin Op per me restano attualissimi, di altre cose (comunque osannate ai tempi) ora si puo’ benissimo fare a meno. Sul mio Mac ho un emulatore di Pc Engine su cui girano fieri titoli come Final Match Tennis o Parasol Star, uno di Commodore 64 che uso soprattutto per la serie Games della Epyx… però pur riconoscendo il valore storico di un Atari 2600, sinceramente non mi viene da riscoprirlo.
Valiant Hearts: The Great War (iPad) – Recensione – Gamesurf.it
A volte mi capita ancora di fare qualche recensione. A dire il vero sarà passato almeno un anno dall’ultima, però mi fa piacere che ogni tanto si ricordino di me e altrettanto mi fa piacere ritagliarmi un po’ di tempo per riuscire a farle. Come al solito è pubblicata per il portale gaming di Tiscali: Gamesurf.it
Valiant Hearts: The Great War (iPad) – Recensione – Gamesurf.it.
La donna nerd
Invidio un po’ i Nerd di oggi, in particolare i giovini recensori di videogiochi. “Ai miei tempi” (espressione che purtroppo uso sempre più spesso) le ragazze non si avvicinavano neppure con una pistola puntata alla tempia ai videogiochi, tanto meno se ne trovavano nelle riviste del settore. Vabbè, parliamo anche di una base molto bassa perché le redazioni erano decisamente meno rispetto ad oggi. Attualmente non è che tutte le belle donne si intrighino se gli parli di Assasin’s Creed ma molte di più si appassionano alla cosa. Inizia quindi a diffondersi una fenomenologia nuova: la coppia Nerd. Premesso che non so se vorrei una persona troppo simile a me, ho infatti sempre amato il confronto che inevitabilmente parte dalle diversità, non sarebbe male vedere cosa si prova a condividere nella coppia certe passioni. O almeno a non vederle derise…
AGGIORNAMENTO: manco a farlo apposta, proprio stamane sul sito del Corriere.it è uscito QUESTO ARTICOLO. Gli contesto solo di considerare troppo come giocatrici le casual gamer.

Sempre più un casual gamer… :-(
Non posso dire di esser mai stato un hardcore gamer, però un videogiocatore con una certa cognizione di causa e dignità, quello sì.
Ora invece sono un triste casual gamer, cioè sono quasi alla stregua di quelli che credono che Farmville sia un gioco manageriale…
Questa amara considerazione, abbastanza infamante, mi è sovvenuta di recente in merito alla saga di Crazy Taxi. Sono sempre stato un fan dei coin op storici di casa Sega, tra i quali appunto anche quello già citato. In ogni conversione uscisse, me lo acquistavo. Così feci anche per iOs, anche se in effetti poi non ci ho giocato molto.
Prima delle vacanze è poi uscito, sempre per iOs, Crazy Taxi City Rush. In pratica è una semplificazione tale del concetto di base, per cui il gameplay è simile a quello di giochi running come Temple Run. La prima reazione è stata di schifo totale. Però poi (purtroppo?) ho iniziato a giocarci e pur nella sua semplicità mi ci sono affezionato. Sono regredito io, come è probabile, o semplicemente sugli smartphone giochi più complesso, anche per via dei comandi touch, non rendono?
Avviso di un nerd alla sua prossima fidanzata
Ciao mia futura fidanzata, chiunque tu sia, ammesso che tu ci sarai.
A parte gli ovvi ringraziamenti per trovarmi vagamente interessante(che si fermeranno qua, non farò certo le undici pagine di Leonard per Penny in The Big Bang Theory…ma che te lo dico a fare? Se sei la mia fidanzata sai che adoro quel telefilm), volevo informarti che devi Devi DEVI assolutamente procurarti questo intimo.
Al momento è un progetto di crowfounding ma ora che ti avrò trovata e circuita, credo saranno disponibili sul mercato. Mi raccomando, ci tengo.
Grazie
Pixel Panties: ecco le mutandine a 8-bit | via Videogiochi.com.
Tetris ha dieci anni meno di me
Tetris compie 30 anni. Uno dei videogiochi più famosi di tutti i tempi taglia un traguardo storico. Come scriveva stamane una mia conoscenza di Facebook, ha avuto innumerevoli versioni e conversioni ma per molti (tra cui il sottoscritto) quella migliore resta quella per il primo Gameboy.
Vi riporto l’articolo che Wired gli ha dedicato, un po’ stupito che Google non abbia fatto niente per l’occasione.



