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Un giro verso Expo
Nella giornata in cui risalta la notizia che il villaggio dei lavoratori di Expo (che non è quello in cui soggiornavano i delegati) sarà adibito a campo profughi, mi sono fatto un giro verso Expo. Ero per caso alla stazione ferroviaria di Rho Fiera e mi sono fatto un giro. La prima buona notizia è che non è una cattedrale nel deserto. Del resto era attiva anche prima dell’evento e ha un buon giro di pendolari che la usano. Ricordo a chi non è della zona che è ben lontana dal centro abitato di Rho, che ha una sua stazione. La cosa negativa è che l’alta velocità non ferma più qui e binari dedicati restano tristemente chiusi. Mi sono quindi avvicinato all’ingresso di Expo, passando tra gli uffici di lavoro temporaneo ormai vuoto. I lavori di smantellamento procedono è appunto per questo non ci si può avvicinare troppo. Giusto la pomposa uscita della stazione, tanto ampia per accogliere il flusso di persone, si può vedere in lontananza. Speriamo i lavori per il post Expo inizino presto.
Noi. Nostalgici di Expo.
Vivo in una zona limitrofa al sito di Expo 2015. Siamo quelli che, soprattutto in termini di viabilità, hanno subito i maggiori problemi nella fase precedente (ma anche durante) l’evento. Nonostante questo devo dire che io e la maggior parte dei miei amici della zona ci possiamo tranquillamente definire ExpoNostalgici. Molti di noi avevano fatto l’abbonamento o comunque passare la sera in Expo era una bella abitudine. Ora guardiamo con una lacrimuccia morale la pensilina stagliarsi dietro a Cascina Merlata o, quando prendiamo la tangenziale, buttiamo un occhio per vedere come procede la demolizione degli stand. Però noi vogliamo ricordarlo così, com’è ancora su Google Earth, nel pieno del suo splendore, all’inizio dell’esposizione universale.

Anche la Triennale per far rivivere l’area Expo
Leggo su MilanoToday che parte dell’area Expo dal primo maggio sarà utilizzata per alcune esposizioni della XXI Triennale (presumo dell’architettura, se non ricordo male). Considerando che nello stesso periodo dovrebbe esserci concertone, a distanza di un’anno dall’apertura si tenta di tenere in vita l’area. Bene, in attesa della cittadella delle scienze.
Sorgente: Expo riapre, dal 1 maggio spazio alle mostre della Triennale
Evviva l’Italia, evviva la Bulgaria
Il 6 e 7 febbraio andranno in scena le primarie del centrosinistra per il candidato sindaco di Milano. Secondo me andrà in scena la quintessenza della votazione bulgara. La vittoria di Sala non credo che sia in discussione, come non lo era già prima della sua candidatura. Una fetta di voti andranno alla Balzani, un po’ meno a Majorono e poi c’è il quarto meso lì.
Poi magari sbaglio, però…
Evviva l’Italia, evviva la Bulgaria (che sapete bene di cosa ci ha fatto dono…)
Il dopo Expo che avanza: il villaggio
Il dopo Expo avanza. Sulla carta anche abbastanza spedito. Ora è la volta del villaggio che ospitò parte delle delegazioni e che è destinato ad affitti calmierati ed edilizia agevolata. La zona presenta, per come è progettata, alcuni problemi (la totale mancanza di servizi, negozi e mezzi pubblici) ma c’è ancora tempo per porre rimedio. Se non altro c’è un grande parco dietro.
Sorgente: Cascina Merlata: presentato il social housing a prezzi calmierati
Patatine belghe vs quelle del Mulligans
Nell’ultimo giorno di Expo io e YdR ci siamo voluti togliere una curiosità: cosa avranno di tanto speciale le patatine belghe da destare tutto questo clamore? Io allargavo anche il discorso e mi ponevo il quesito generalizzato a tutti le patatine provenienti dal benelux, visto il successo di Amsterdam Chips di cui vi ho già parlato.
Dopo aver fatto i nostri bravi 10 minuti di coda, ci hanno dato sto cartoccio. Intanto si vedeva chiaramente che era patate surgelate (il sacchetto era in bella vista vicino alla friggitrice), almeno Amsterdam Chips le dovrebbero fare al momento. Alla fine quindi non erano, per i miei gusti, neppure cotte bene. Una delusione su tutta la linea.
Molto meglio quelle di Beppe e Alviero al Mulligans, quelle sì che sono fatte con tutti i crismi!
Expo: titoli di coda
Mentre già Travaglio & friends riprendnoo gli attacchi a Expo (magari ne parlerò a parte), l’Esposizione Universale è finita. Alla fine un colpo di coda l’ho dato e sono andato il giorno di chiusura. C’era un clima strano. Innanzitutto c’erano pochissimi stranieri. Per il resto c’era un mix di seasonal pass che cazzeggiavano per l’ultima volta e gente che si affannava per vedere i padiglioni. Il tutto chiosato dalla cerimonia e dai fuochi di artificio. Uscendo, con amici, il clima era quasi triste perché in fondo è una cosa che c’è stata e non tornerà più. Provai una cosa simile lasciando per l’ultima volta un sito olimpico a Londra 2012.
L’ultimo padiglione
Forse non tutti sanno che esiste un padiglione di Expo all’esterno del sito. Si tratta di una mostra dedicata ad arte e cibo alla triennale di Milano. Vi si accede con il biglietto della manifestazione universale. Rimanda un giorno e rimanda un altro, ho rischiato di perdermela. Ieri sera dopo il lavoro ho rimediato. È una mostra molto grande e molto variegata. Alcune cose mi sono piaciute di più, altre le ho trovate un po’ messe lì a caso. In generale un’esposizione interessante soprattutto per arte contemporanea e design ma la mostra, simile come concetto di base al Maxxi di Roma mi era piaciuta di più.


