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La cinquantenne che gioca a Farmville
Io sono cresciuto trovando i videogiochi un normale passatempo. Un bel passatempo che in alcuni periodi ha assorbito anche parecchio del mio tempo libero. Oggi gioco molto meno ma gioco ancora. Non me ne vergogno e non ci trovo niente di male. Mi considero facente parte della prima generazione di videogiocatori cresciuti. Ecco perché guardo con molta preoccupazione i coetanei o quelli anche con dieci o quindici anni in più che si avvicinano ai videogame ora. Prima di tutto non hanno l’abitudine e rischiano di non saperli gestire, peggio dei loro figli. Poi c’è la questione che se io decido di dedicarmi ad un casual game, so che caratteristiche ha l’oggetto della mia scelta. Qui c’è gente che gioca a Farmville e pensa davvero di cimentarsi in un “manageriale”.
Nonno Nerd
I nostri nonni da giovani passavano le sere al bar e così hanno continuato a fare spesso anche negli ultimi anni della loro vita. Noi (e così dicendo intendo quelli che già sono abbondantemente over 30) siamo stati la prima generazione di videogiocatori. Prima di noi non c’erano bambini che videogiocavano. Prima di noi non c’erano adulti che videogiocavano. Saremo molto probabilmente la prima generazione di vecchietti che videogiocherà, magari rispolverando la propria Ps2 e facendo i soliti discorsi da vecchi “i giovani d’oggi non sanno cosa voglia dire videogiocare, ai nostri tempi…”. Forse non sarò un nonno nerd, perchè non so se avrò nipoti, ma tanti mie amici appassionati lo saranno e trovo la cosa naturale e confortante.
Ecco perchè quando in rete ho trovato questa foto, ho pensato che ci sono tante visioni del futuro molto peggiori di questa.
Mi piacciono i videogiochi, sarò un nerd, ma non mi sento certo un disadattato come in molti ci vedono. Ce ne sono di cose peggiori (e di persone peggiori) al mondo… 🙂
25 anni di Game Boy!
Il Gameboy è stato una vera rivoluzione per il mercato videoludico. Prima di questa console il gioco portatile era una chimera.
Ieri ha compiuto ben 25 anni. Ricordo ancora quando lo comprai, appena distribuito ufficialmente in Italia. Tra Tetris, il Tennis e il Golf (ebbene sì, non sono un patitissimo di Supermario) quei primi titoli credo di averli davvero consumati.
Vi lascio con uno dei tanti articoli usciti sul tema in questi giorni
First mover indie games
Già da diverso tempo gioco a 2048, il videogioco-fenomeno che spopola in rete e che è programmato da un 19enne italiano. Però non ve ne ho parlato e ora che c’è arrivato anche il Corriere, direi che è tardi per bullarsi.
Però un altro fenomeno del genere è già in cantiere e si chiama Mini-Metro. Un piccolo indie games in cui si deve gestire una rete metropolitana. Vi giro l’articolo di Wired, avvisandovi che, come per 2048, è un gioco che puo’ generare dipendenza.
Se poi volete giocarlo, ecco qui IL LINK
PS nel momento in cui vi scrivo, il mio record è 699 [aggiornato al 27 marzo]
Attempati recensori alla ricerca
Moralmente e sentimentalmente mi sento ancora uno della redazione di Gamesurf, anche se in effetti saranno due anni che non pubblico nulla. Però ogni tanto la voglia di scrivere per iOs mi viene e così, visto che il portale di Tiscali non segue più molto quell’ambiente, sto cercando in rete qualche testata che pubblichi le mie recensioni. Vediamo un po’ se trovo, cosa trovo e… quanto tempo riuscirò a dedicarci!
Confessioni di un recensore di melma
Prendo a prestito, rivisitandolo, un titolo del grandissimo Philip Dick per fare una confessione, per la quale verrò marchiato dagli amici che ancora lavorano nell’ambiente videoludico: io sono diventato un casual gamer. La Ps3 ormai la accendo solo per le sfide con amici, in fondo è sempre stato così. Ora però, soprattutto da quando ho l’ipad, il mio gusto videoludico è diventato molto più mordi e fuggi. Non vuol dire che passi meno tempo a giocare. Anzi, il mobile e la fruizione in brevi sessioni mi fa anche giocare di più. È solo che se devo pensare di dovermi mettere lì, per esempio una sera, per dedicare tre ore ad un gioco la voglia non mi viene, anche perché magari per finire quel gioco dovrei fare dieci sere così. A pensarci bene però allora forse sono sempre stato così. Ho sempre giocato a videogiochi sportivi, la cui partita per definizione è limitata come durata, e poco altro. Ok, tutto bene. Ero un videogiocatore di melma da sempre.

People watching al Games Week
– il Nerd evoluto (o semplicemente fortunato) che ha la ragazza, la trascina ad eventi Nerd per far vedere che non è come gli altri Nerd. Più è carina e più è spronata a vestirsi in modo provocante. Lei di base accetta di buon grado (a meno che lui non sia servo della gleba, comunque in questo caso la storia è destinata a durare poco) perché avere gli occhi addosso in ambiente con poca concorrenza (le standiste non contano) da sempre piacere.
– passano gli anni, passano le mode, ma i Nerd si vestono e si tagliano i capelli sempre nello stesso modo.
La next gen sta arrivando ma non ho fretta
Nel giro di un mese sarà disponibile qui da noi la Playstation 4. Intanto vendono ancora bene su Playstation 2 titoli come Fifa e GTA, a dimostrazione che la console è ancora diffusa e radicata. Figuriamoci quindi per quanto ancora avrà vita la Plastation 3. Io la ebbi il day1 (non certo per particolare ansia ma perchè mi venne gentilmente elargita) e devo dire che confermò il mio poco entusiasmo per gli acquisti della prima ora. Non ci sono titoli e quei pochi in genere non sfruttano a pieno le potenzialità del nuovo hardware.
Quindi lunga vita (almeno un anno…) alla mia Ps3, però intanto godiamoci questo stupendo spot di Sony per la nuova console

