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Cose di fiordi

Nell’immaginario collettivo di buona parte della gente che conosco, la Nuova Zelanda è meramente una dependance dell’Australia. Quindi deserto, canguri, animali velenosi eccetera. Eh no. In realtà andando verso sud il paesaggio tende a diventare nordico, nel senso più europeo del termine. Fiordi, ghiacciai, cascate. Oggi da questo punto è stato il top. Saremmo dovuti andare a Milford Sound, un fiordo molto frequentato perché anche facilmente accessibile. Purtroppo una strada chiusa per neve ha spinto l’agenzia con cui avevamo prenotato il giro in battello a proporci un’altra gita. Siamo così andanti, con un tempo non certo ottimale, a Doubtful Sound. Si tratta di un fiordo che deve il suo nome al Capitano Cook. Arrivato da quelle parti, rimase dubbioso se spingersi all’interno, decidendo poi di attraccare altrove. Da qui il nome. La nostra giornata ha avuto quindi un primo pullman, un battello su un lago, un altro pullman con cui abbiamo visitato il sottosuolo della montagna per vedere una centrale idroelettrica e infine traghetto sul fiordo. In definitiva spettacoli bellissimi e vagonata di foto fatte. Ve ne metto intanto una fatta con l’iPhone.

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Cervi zoppi

Spesso in questi giorni gli amici mi chiedono cosa si mangi in Nuova Zelanda.
La risposta potrebbe essere genericamente “un po’” di tutto. Andando più nello specifico, sviluppo alcuni concetti:
– ok, è la patria delle pecore, in ogni ristorante ci sono piatti di agnello, c’è il lamb burger, ma non è che non so trovi carne rossa
– si trova carne rossa 🙂 per lunghi tratti di strada si trovano più bovini che ovini.
– il resto è molto di gusto anglosassone/statunitense, dalle bisteccone ai dolci
– cervo/cerbiatto. La vera scoperta della vacanza. Non che non l’avessi mai mangiato ma non pensavo di trovarlo così spesso. In effetti poi nella parte sud dell’isola sud se ne trovano anche estesi allevamenti. Il taglio che va di più è la coscia.

Per coerenza, nella foto: del maiale

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La pavlova!

Dopo aver visto svariate puntate di Masterchef Australia e della relativa versione Junior, avevo una grandissima curiosità: ma come sarà mai questa tanto osannata pavlova?
A quanto pare è un dolce di origine russa (presumo) molto diffuso in questa parte di mondo. In pratica è una sorta di meringata morbida all’interno, quindi cotta meno di quanto siamo abituati a fare noi. Viene poi guarnita con panna montata e frutta o creme varie.
Facendo un raffronto con le fette di kiwi potete immaginare la dimensione di questa singola porzione.

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L’opossum, il male assoluto

“L’unico opossum buono è l’opossum morto” così aveva chiosato la nostra guida di oggi a margine di un suo monologo sui problemi ecologici della Nuova Zelanda.
Infatti se da noi è visto come un simpatico animale da pelliccia, qui è visto come il male assoluto. Per fare un paragone è un po’ quello che per noi sono i topi o le nutrie. Importato dai colonizzatori occidentali, questo animale si è facilmente riprodotto sia per la mancanza di predatori sia per la sua voracità. Ora è una minaccia sia per le coltivazioni sia per gli altri animali. Oggi per esempio abbiamo visitato una sorta di riserva naturale, di cui vi parlerò in un altro post, dove le trappole per opossum sono messe per evitare che o roditori attacchino i nidi di uccelli molto rari, per cibarsi delle loro uova.

Ho fatto la haka: le prove!

Sono riuscito a recuperare un primo video di quando ho fatto la haka e di cui vi ho già parlato. Purtroppo per questa volta dovete seguire il link di youtube perché non riesco a intervallo direttamente nel post.

Clicca qui!

… E ora non potrete dire che non ballo mai! 🙂

Sembra fatta apposta per me

Qualche giorno fa passammo casualmente a fianco dello stabilimento della birra Tui, a quanto pare molto diffusa qua. Una sosta fu d’obbligo, anche all’annesso negozietto dei gadget. Potevo farmi sfuggire la maglietta che vedete in foto? Date le iniziali, sembra fatta apposta per me!

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3 agosto: vino annacquato

Fino ad ora l’inverno australe era stato molto generoso con noi. Oggi, sotto un cielo plumbeo, puntavamo da Napier a Martinsbrghurumd, così detto sia perché non mi ricordo il nome preciso sia perché i locali lo pronunciano in un modo incomprensibile. Dopo una visita inattesa alla fabbrica della birra Tui, abbiamo puntato diretti la nostra metà, nel pieno dell’area vinicola della Nuova Zelanda. Più andavamo verso sud e più il tempo peggiorava. I fiumi si facevano sempre più minacciosi e melmosi fino a quando… abbiamo trovato la strada chiusa. A quanto pare l’ennesimo ponte è stato chiuso. Grazie alla mia prode cartina abbiamo trovato una via alternativa, che ripassava lo stesso fiume più a nord. Dita incrociate e… Ci è andata bene. Altrimenti avremmo dovuto tagliare la tappa e puntare dritti a Wellington. Saltando le degustazioni.

La rosa solfurea di Rotorua

Una delle tante cose in cui Las Vegas è migliore rispetto a RotoVegas/Rotorua è l’aria. Se nella Vegas del Nevada c’è inquinamento e comunque un clima desertico, qui l’odore di zolfo ti entra veramente nella pelle. Eppure io solo uno che si lamenta che io suo naso sia grosso e inutile ma ad un certo punto ha iniziato ad infastidire anche me. Belle le pozze solfuree, belle le terme, bello che è tutto naturale ma… Se le fialette puzzolenti le facevano all’odore di uovo marcio ci sarà un perché. Una cosa che colpisce entrando in città, soprattutto la sera, è come fumano i tombini. Anche le fogne qui sono bollenti per via della caldera.

Ps aggiornamento su RotoVegas: individuato motel RotoVegas e soprattutto locale hot chiamato Vegas… Le somiglianze aumentano…