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Se dovessi progettare un telefono cellulare…

Comprare oggi un telefono per persone un po’ avanti con l’età è un problema. Ecco perchè sta avendo tanto successo il remake del Nokia 3310. I progettisti però, a mio avviso, hanno perso una grande occasione: se solo avessero previsto, anche senza passare al sistema operativo Android, la possibilità di utilizzare Whatsapp, avrebbero avuto un telefono perfetto per una grande platea di pubblico. Infatti anche gli Over60 si sono abituati ad utilizzare questo Messenger e un telefono che preveda solo i buoni e vecchi sms è un po’ limitante. Rovescio della medaglia: whatsapp necessità di un abbonamento con pacchetto dati e quindi una spesa minima di 10 euro al mese. Tirando le somme, per me sarebbe stata comunque una grande mossa.

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Il buco nero di Lotto

Uno dei motivi principali per i quali ho (leggermente) abbassato il numero di post sul mio blog, è che la mattina in metropolitana più che altro gioco, invece di scrivere. Usando app che sfruttano costantemente la connessione internet per garantire il multiplayer, mi sono accorto di una cosa: c’è un buco nero a Lotto. Sempre la mattina (direzione sesto) e a volte la sera (tornando verso Rho Fiera), arrivati a quella stazione la connessione si perde. Solo per la navigazione però. Le chiamare vanno regolarmente. Evidentemente devo essere l’unico nerd rompiballe ad aver notato il problema, perché è mesi che va avanti.

Viaggi USA: c’erano una volta le carte telefoniche

374077-ready-simRicordo i primi viaggi oltreoceano, si parla della seconda metà degli anni 90, quando per chiamare casa si prendevano le tessere telefoniche internazionali e si chiamava, se andava bene, un paio di volte a settimana. Ai tempi credo non avessi neppure il cellulare. Poi cellulari, smartphone, crollo dei costi di roaming. Ora prima delle ferie si pone la questione di trovare la soluzione per restare connessi, date e voce, al mondo. Sempre che non sia tra quei pochi illusi che dicono ancora “ah io vado in vacanza, stacco il telefono e non mi sentite per un mese”. Certo, certo, vi credo proprio.

Tornando a noi. L’anno scorso in New Zealand avevo preso una sim locale e mi ero trovato benissimo. Questo perchè Vodafone, col quale ho una prepagata da tempo immemore, nonostante fosse presente in quel paese, non aveva offerte di roaming. Andando negli Usa è diverso e bisogna fare un conteggio di break even point (per chi non mastica economia, punto di pareggio).

La mia offerta implica che per 3 euro al giorno 50 minuti di chiamate, 50 sms e 500mb di dati. Sto via circa 20 giorni quindi la spesa è di 60 euro.

Ho trovato questa sim per gli Stati Uniti: ReadySim.

Per 21 giorni a 45 dollari hai chiamate usa illimitate, sms internazionali illimitati e 1,5gb. Per 30 giorni per 55 dollari hai lo stesso ma con 2gb.
Alla fine ho optato per la Vodafone perchè mi da molti più mega (500×20=10gb) ad un prezzo quasi identico. Il dubbio è solo di trovare effettivamente l’operatore locale che aderisca al roaming vodafone. Altrimenti sono dolori…

Per l’Addetta Stampa, il cui operatore non aveva un’offerta internazionale così buona, ho invece preso la ReadySim.

Magari a qualcuno di voi queste info possono tornare utili.

Con un iPhone me ne compro 61!

In questo periodo ho per la prima volta sentito l’esigenza di un cellulare (e soprattutto di un numero di telefono) di lavoro. Visto che comunque non lo userei molto, la sua funzione sarebbe quella di non dover dare il mio numero privato ma anche di non dover cambiare sim nel mio smartphone, sono andato molto al risparmi. Così al risparmio che ho trovato su Amazon QUESTO MODELLO. Ok, forse ho fatto una scelta veramente estrema, però fa un po’ impressione pensare che col prezzo di un iPhone 5 16gb (la versione base) di questi cellulari me ne compro sessantuno.

Che poi è verissimo che l’iPhone lo uso per tantissime cose e per me non è neppure un cellulare, però a volte fa impressione quanto sia variegato il mercato.

La famiglia Sheen regala sempre grandi emozioni

Uno che vuole mandare il suo numero di cellulare a Justin BEAVER (ok ok, Bieber) e lo pubblica su twitter merita la pubblica gogna 🙂
La gaffe di Sheen, numero di cellulare su Twitter – Corriere della Sera.

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