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Expo e i due lati della medaglia
Ieri, complice il bel tempo e gli amici che hanno fatto anche loro l’abbonamento a Expo, ho fatto una prima visita. Sono entrato dalla porta sud, quella che passa da cascina merlata e devo dire che la strada è meno lunga di quanto pensassi e soprattutto è un ingresso molto meno usato rispetto alla porta ovest.
Tempo quindi per qualche sensazione preliminare a caldo.
La struttura è molto più imponente, estesa e quasi monumentale di quanto pensassi. Sembra impossibile che siano riusciti a fare tutto questo, considerando quello che è successo e i ritardi che si erano accumulati.
Non è tutto oro quello che luccica. Gli stand secondari (quello delle regioni italiane) e dei servizi complementari, sono visibilmente incompleti e anche casa Italia avrà bisogno ancora di qualche settimana.
Degli stand nazionali, qualcuno è davvero impressionante. Ne ho visto comunque pochi perché in una giornata intensa sono riuscito a visitarne meno di un quarto. C’è chi ha ben interpretato il concetto del cibo, altri si sono limitati a fare una vetrina del proprio paese. Nella maggior parte dei casi sono sempre visite che meritano.
A livello di pubblico sarà un successo, soprattutto gli ingressi a 5 euro dopo le 19, visto che è molto piacevole anche andar lì per una passeggiata con amici, magari solo per mangiare qualcosa o bere un bicchiere in una delle tante terrazze panoramiche.
100 giorni a Expo
Tra No-Canal, tangenti e lungaggini italiane, mancano esattamente cento giorno all’apertura di Expo 2015. L’ho scoperto per caso, andando sul sito ufficiale stamane per guardare la questione dei biglietti. Tra i tanti scettici che ci sono in giro, io sono un illuso che si ostina ad essere ottimista sull’evento. Sarà perchè i media internazionali lo stanno pompando più di quanto mi aspettassi, sarà che anche quando andai a Londra a un mese dalle Olimpiadi sembrava tutto in alto mare, sarà che mi fido dell’italico modo di riuscire a portare tutto a termine, in un modo o nell’altro.
Comunque sono molto curioso su questo evento, che tra l’altro si svolge a pochissimi chilometri da casa mia (Pero). Oggi volevo vedere se c’era la possibilità di sottoscrivere una sorta di abbonamento ma a quanto pare non è possibile. Al massimo, fra un po’, ci saranno dei biglietti validi per due giorni di fila. La singola entrata, con data libera, è comunque venduta ora a 32 euro, in sconto rispetto al prezzo pieno.
La desolazione di Malpensa
Stamane sono partito da Malpensa, terminal 2. Quest’aeroporto mi mette sempre tristezza: è una struttura molto bella ma da anni ormai è sottoutilizzata. Meno male che c’è easyjet, penso sempre, ma stamane in pratica partivano solo altri due voli in concomitanza col nostro. Speriamo che l’Expo porti un po’ di ossigeno anche lì e che qualche compagnia straniera si decida a puntare sugli slot liberati da Alitalia.
La Milano Turistica
Io sono da sempre un sostenitore del fatto che Milano non sia poi così brutta. Certo, non ha nel suo dna una vocazione turistica, però se fosse un po’ valorizzata potrebbe anche piacere ad un pubblico più vasto. Forse qualcosa si farà in vista dell’Expo e un maggiore interesse verso la nostra città forse si avverte, anche per quello che sto per raccontarvi.
Visto che seguo diverse pagine dedicate a Milano, Facebook oggi mi ha proposto l’annuncio di questo sito, Viator, che ha anche una pagina dedicata alla vendita di tour di Milano. Uno in particolare ha attirato la mia attenzione e lo trovate nella foto che vi riporto qui sotto.
A parte che sono un po’ contro a certi Walking Tour che in realtà non danno nessun valore aggiunto rispetto a passeggiare da soli, di questo in particolare mi ha attirato la foto. Non è di Brera: quello è corso Como. Ok, il tour poi arrivava anche lì e i due posti non sono poi così lontani ma… è come mettere una foto del Castello Sforzesco in una gita chiamata Duomo e dintorni…
Prima e dopo la cura
Ieri sono ripassato in Galleria Vittorio Emanuele, che poi sarebbe “secondo” ma non lo dice mai nessuno. Non ricordo se ve ne parlai (google non è venuta in aiuto alla mia memoria) ma sono in corso dei restauri. Il sistema è abbastanza innovativo perché, per evitare di impacchettare tutta la galleria, un’impalcatura su binario mobile si sposta avanti e indietro nei diversi settori. Per la prima volta ieri ho visto gli effetti e sono davvero notevoli. Con questa modalità operativa poi ci sono settori già ripuliti accanto ad altri che attendono ancora l’intervento. In questo modo il “prima e dopo la cura” è ancora più evidente.
Non tutto l’Expo viene per nuocere
Ieri ero per lavoro sui navigli e ho notato che con i contributi dell’Expo stanno rifacendo la pavimentazione in stile storico, quando l’Alzaia rendeva fede al suo nome. Personalmente non sono critico come molti sugli effetti dell’Expo per la città e questo mi sembra un ottimo esempio. Certo, a guardare il rendering le milanesi imbruttite e taccatissime non gioiranno molto per il fondo scelto.
Inizia la corsa all’Expo
Lo si era capito con l’ultima visita di Letta a Milano: per l’Expo è partito il “liberi tutti”. Dopo anni di lungaggini burocratiche e schermaglie, che hanno fatto perdere un mare di tempo, ora si rincorre l’evento. Tutto deve partire. Tutto dovrà essere pronto. A che prezzo? Economicamente dicono basso, grazie alle gare al ribasso. Speriamo in bene, soprattutto per il rischio d’infiltrazioni mafiose. Intanto si spera rinasca la Darsena.
Darsena, via al restyling Expo «Rinasce il porto di Milano» – Milano.




