Archivi Blog

Trenta centimetri di dimensione artistica (fotografica)

No, non parlo del film porno di Sara Tommasi
No, non sto parlando delle buone e vecchie PVD

Mi riferisco all’email con le rigide norme di sicurezza olimpiche, che ho ricevuto stamane e della quale vi ho già accennato nel precedente post.  Dopo gli oggetti vietati, passiamo a quelli il cui accesso è regolamentato.

La norma che mi interessa particolarmente è quella sull’attrezzatura fotografica. Ovviamente l’utilizzo commerciale degli scatti è vietato senza accredito. Altrettanto ovviamente non potevano vietare a chiunque di portarsi una macchina fotografica. Quale discriminante mettere? Trenta centimetri. Che vuol dire tutto e non vuol dire niente. Fatto sta che l’attrezzatura non puo’ superare i trenta centimetri di dimensioni (altezza? larghezza? profondità?). Diamo per scontato che si parli dell’obiettivo. Dovrei rientrarci anche con il 75-250 ma per le mie stupide fisse di rispettare alla lettera i regolamenti (su questo seguirà un post ad hoc) sono già in fibrillazione.

Fatto sta che mi sembra una discriminante alquanto aleatoria.

Proibizioni olimpiche

Oggi ho ricevuto alcune email che mi indicavano suggerimenti e divieti per la mia ormai imminente partecipazione come tifoso ai giochi olimpici. Niente di clamoroso, mi aspettavo qualcosa di molto rigoroso dal punto di vista della sicurezza. L’unica sorpresa è legata ai liquidi: non si possono portare all’interno, quindi si dovranno acquistare, e se ti porti una bottiglia vuota dev’essere massimo di 100ml (come in volo).

La solita ironia la desta LA LISTA DEGLI OGGETTI VIETATI: non potrò portare all’interno degli impianti né una baionetta né dello spray al pepe. Mannaggia. Me ne farò una ragione

L’olimpiade tra le mani

Questa mattina mentre scaricavo l’email (e cancellavo la poca spam rimasta, si vedano a proposito i precedenti post) stavo per mandare nel cestino un’email della fedex. Non avendo spedizioni con loro in corso, o almeno così pensavo, credevo alla solita truffa. Invece…mi sono fermato due secondi a leggerla e sono così stato informato del fatto che era partita la spedizione dei biglietti delle olimpiadi! Domani dovrebbero essere nelle mie mani. Non vedo l’ora! Mi sembrerà già un po’ di essere là!

Prossimamente su questi schermi

Ebbene sì, sono arrivato a fare anche le promo per i prossimi post! 🙂
Infatti quest’estate sarà per me all’insegna dello sport (guardato dal vivo) e di Londra.
A fine giugno ci sarà la trasferta per Wimbledon, a fine luglio/inizi agosto quella per le Olimpiadi. Preparatevi quindi ad una serie di post ad hoc in cui cercherò di raccontarvi che aria si respira in questi due grandi eventi.

Pervaso dallo spirito olimpico

Ovvero: se mi fai la gara di boccette all’olimpiade ci vado.
Come già scrivevo nel post precedente, oggi si è scatenato l’infermo per la messa in vendita degli ultimi biglietti delle olimpiadi. Mi sono fiondato sul sito appena aperto (12.00) e con qualche fatica sono riuscito ad accaparrarmi i biglietti più ambiti tra quelli che avevamo puntato: la finale del fioretto femminile a squadre. Dopo quella mi sono dedicato agli altri eventi ma ormai la lotta era serratissima e il server ingolfato. Con numerosi tentativi andati a vuoto, ormai ero disposto a comprare qualsiasi cosa…siamo andati vicini a comprare anche il turno preliminare di tiro con l’arco! Comunque siamo riusciti ad infilare altre cose interessanti, come il beach volley. Ah! Lo spirito olimpico (e le chiappe delle pallavoliste)

Click Day

C’era una volta il click day per il credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo. In pratica lo stato stanziava delle somme (sotto forma di imposte che non venivano pagate) per le società che investivano nell’innovazione. Peccato che invece di valutare i progetti più meritevoli, i finanziamenti furono dati col lodevole sistema del “chi prima arriva meglio alloggia”. Una tensione assurda perché per alcuni clienti ballavano grosse cifre. All’ora della spedizione ero pronto col dito sul mouse. Tutto si esaurì in pochi secondi e fortunatamente riuscii a far avere le sovvenzioni ai miei clienti.
Oggi ho rivissuto la stessa tensione: venivano messi in vendita alle 12 ora italiana gli ultimi biglietti per le olimpiadi. Pronti via… sono riuscito ad aggiudicarmi la nostra prima scelta: la finale del fioretto femminile a squadre. Poi ho riprovato a entrare per degli altri biglietti (basket, beach volley e pallavolo). Dopo venti minuti di attesa mi dicevano che non c’erano biglietti. Non demordo, in questo momento ci sto riprovando da capo. Altra interminabile attesa. Speriamo in bene!

La maledizione della Kinder

Come capire quale atleta non combinerà nulla alle prossime olimpiadi? Semplice: guardate chi è sponsorizzato dalla Kinder! Lasciamo stare gli atleti che hanno firmato a fine carriera o oltre, come Fiona May, la Idem o la Sensini. I portabandiera della maledizione della Kinder sono due: Andrew Howe e Alex Schwazer.
Il primo da quando si ammazza di Kinder bueno ha più infortuni di Pato, il secondo ha anche meditato il ritiro.
Caso a parte Valentina Vezzali, che ha ancora possibilità di medaglia, però ha avuto un brutto infortunio… Qualcuno ha parlato di Kinder cereali? 🙂
Purtroppo anche Matteo Manassero ha firmato per la Kinder…speriamo bene 🙂
Per una carrellata completa vi consiglio il sito Kinder Sport

Fin qui si scherza, però per fortuna che ci sono brand come la Kinder, che puntano su atleti che non siano i soliti calciatori!

La bellezza del turismo sportivo

Io faccio turismo sportivo. Non nel senso che lo faccio per sport ma che viaggio per vedere eventi sportivi o luoghi particolarmente importanti. A volte è una interessante appendice in un itinerario più ampio. A volte è la scintilla che fa partire il viaggio e poi a ruota si vede anche il resto della città o della regione. Forse i più snob e integralisti della vacanza culturale storceranno il naso ma chi se ne frega, non sanno che si perdono.
Iniziai nel corso del mio primo viaggio oltreoceano, nell’ormai lontano 1996. Nel corso del coast to coast del Canada, non mancammo di inserire nel nostro itinerario: il palazzetto dei Montreal Canadiens, la statua di Gretzky fuori dal palazzetto di Edmonton, i parchi olimpici di Calgary e Montreal (le olimpiadi di Vancouver erano ancora in là a venire). Negli anni ho proseguito infilando partite di vari sport quando andavo negli states: baseball, hockey, basket. Più di recente, oltre ad una visita al Camp Nou, mi è capitato di andare diverse volte a Londra per degli eventi. Le “trasferte” inglesi di nfl e nba ma soprattutto Wimbledon. Poche volte mi sono emozionato, davvero come un bambino, come nel momento in cui ha varcato i cancelli del circolo.
Obiettivi futuri? Ho già in tasca dei biglietti per le olimpiadi e prima o poi vorrei vedere un’edizione dei British Open a St. Andrews.