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La piccola follia di settembre
Se l’anno scorso mi ero regalano il MiniIpt di sanremo, quest’anno sono stato molto più parco nella spesa e ho deciso di partecipare al Next di Campione. Mentre viene pubblicato questo post, io sto per sedermi al tavolo per il Day1C. Il bello è che la rinnovata poker room del Casinò di Campione D’Italia prevede un tavolo tv, anche se sarebbe più corretto chiamarlo tavolo Streaming. Essendo, nelle prime fasi del torneo, una casualità finirci o meno, potreste anche riuscire a vedermi giocare. Il link lo trovate o sulla pagina di NextCampione (che vi ho già messo prima) oppure potreste provare questo link. Tranquilli che, sborone come sono, non mancherò di informarvi via twitter e facebook nel caso venga lì spostato.
Nel frattempo speriamo di giocare bene.
Poker from Downunder 2 – la vendetta
Che cavolo! Alla fine lo so che live, se gioco concentrato, non sono l’ultimo dei fessi! Tornato sul luogo del delitto di ieri, lo skycity casino di Auckland, e questa volta sono arrivato secondo. Certo non è stata facile e più volte mi sono trovato sul punto di uscire. Certo ho avuto qualche mano fortunata ma del resto senza quelle no si va da nessuna parte. Ho anche rischiato di uscire con AQ in mano, QQ3 sul piatto e trovando 33 dall’altra parte. Però sono stato bravo, non mi sono infilato in mani stupide, ho foldato mani difficili da foldate e alla fine mi sono trovato all’heads up da cortissimo contro un asiatico insopportabile. Va bene così. Il bilancio di due giorni è positivo e domani la maglia degli all blacks è pagata.
Poker from downunder
Onestamente fino a che non sono tornato ad Auckland non l’ho scoperto. Sotto la famosa torre c’è un casinò, anche bellino, con tornei di Texas hold’em. Essendo il Buy In decisamente abbordabile potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di poter dire di aver giocato a poker live in tre continenti? Certo che no! Peccato che ho messo in bacheca anche un altro primato: non ero mai uscito per primo in un torneo in casinò. Il poker non è una scienza esatta ma in molte cosa ci assomiglia. Non c’ero molto con la testa e ho giocato male due mani, infilandomici mani e piedi. Avrei potuto farne a meno. Mettiamola così, se domani giocassi ancora, non potrei certo fare peggio…
Ps ma il detto fortunato al gioco sfortunato in amore a qualcuno di voi ha mai funzionato? 🙂
Il mondo va alla rovescia?
Ok, spesso sono polemico.
Ok, non sono un tipo dal carattere particolarmente docile.
Questo però non vuol dire che abbia sempre torto.
Da qualche giorno chattavo con una ragazza. Nessun problema, chiacchiere tranquille, ci si conosceva. Oggi le scrivo per in pausa pranzo mi stavo rilassando facendo una partita a texas hold’em. Questa si inalbera e parte a dire che proprio non apprezza chi gioca a poker, che ai suoi occhi sono allo stesso livello di chi parla sempre di calcio e magari ci gioca anche. Io non ho niente contro chi gioca a calcio, magari qualcosa di più lo potrei dire a chi ne parla sempre. Non è però questo il motivo del contendere, è evidente il tono denigratorio. Mi sforzo di stare calmo e le faccio notare che è superficiale generalizzare in questo modo, magari non conosce neppure bene la disciplina. Per tutta risposta mi sento dire che sono un tipo polemico. Punto. Fine dei rapporti.
Non ho neanche avuto il tempo di partire col mio monologo, che sciorino sempre ai detrattori del poker, sul fatto che non sia gioco d’azzardo (in formula torneo) e su come contino soprattutto la statistica e la psicologia.
Oh ma tutte a me capitano??? 🙂
Carneade, chi era costui?
Si chiama De Benedittis. Italiano ma residente a Parigi. Ieri si è giocato il final table di un EPT, il tour europeo di poker più famoso. Un risultato che molti fantomatici pro si sognano. De Benedittis un pro certo non è e incarna perfettamente come vedo io il poker e il risultato che un giorno sogno d’avere. È un giocatore amatoriale, che di diverte online e che partendo da un torneo satellite da 20 euro, ha scalato i vari step fino a vincere un pacchetto per partecipare all’EPT, del valore di 8000 euro. Ha cercato, invano, di convertirlo in denaro e così ha partecipato. Con lacrime e sangue, giocando per molti livelli a corto di fiches, è riuscito comunque ad arrivare settimo, portandosi a casa 93000 euro. Nel mio piccolo mi ricorda la mia esperienza a Sanremo… con la differenza che io mi sono fermato ai piedi della zona premi. Sono comunque quelle storie che ti invogliano a giocare ancora, quei tuoi pochi euro a settimana, giusto per divertirti e sognare.
Ricordi fotografici dal MiniIPT
Concludiamo, definitivamente, il capitolo MiniIPT di Sanremo pubblicando la foto che mi è stata fatta (come a tutti i concorrenti) durante il primo giorno di gara. Direttamente dal sito PaganoEvents

Cosa mi resta del MiniIPT di Sanremo?
– di sicuro non mi restano dei soldi, visto che sono uscito in bolla
– 23.50 effettive di poker live, con la convinzione che mi piace esponenzialmente di più di quello online. La componente psicologica e di concentrazione è molto maggiore
– la conferma che quando divento corto sono troppo poco aggressivo. La pazienza, in un torneo dai livelli di 60 minuti, spesso paga. In tornei turbo, sia live che online, non posso permettermi tanto attendismo.
– la certezza che rifarò ancora tornei del genere, anche se sarà difficile mi vadano altrettanto bene
– la speranza che regolamentino presto il poker live, per poter tornare a giocare nei circoli, a prezzi modici
– la convinzione che proprio l’ultimo dei donk non sono
I pokeristi italiani amano le toppe
L’avevo già notato in passato, frequentando tornei di buon livello, l’ho notato ancora adesso a Sanremo in occasione del MiniIPT. Pur con la crisi, pur col fatto che la bolla di entusiasmo intorno al poker Texas Hold’em si sia un po’ sgonfiata: il giocatore italiano brama mettersi una toppa sulla felpa per sentirsi nel suo piccolo un pro. Che sia di un prestigioso sito o di un gruppo di amici che si credono un team, il giocatore italiano vuole sedersi al tavolo e far sapere a tutti che non è come gli altri paria, lui ha una toppa sulla felpa! Poi magari gioca peggio di molti altri ma potrà sempre dare la colpa alla sfortuna o al fatto che gli altri non capiscono il suo gioco, avanti di cinque anni.
È un po’ come nel golf se vuoi metterti divise sgargianti e un po’ da buffone. Va benissimo fare il personaggio, ma solo se hai la tecnica per essere inattaccabile.


