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I am your father
Fin dal suo lancio, riconoscono che, dopo le serie Tv, la cosa più interessante del catalago Netflix siano i documentari. Su consiglio di un amico ho visto “I am your father”, una pellicola dedicata a David Prowse, l’attore dietro la maschera di Darth Fener (o Vader, se preferite). Una storia molto interessante, raccontata davvero bene. Senza svelarvi più di tanto, diciamo che per un evento non troppo chiaro, è poi entrato in rotta con George Lucas e, ancora oggi, non è MAI stato invitato ad una convention ufficiale di Star Wars. Se vi capita, ve lo consiglio veramente di vederlo.
Lego Batman Il Film: HYPE, HYPE, HYPE A MANETTA
Per pochi film, soprattutto se di animazione (in senso lato) ho avuto un’attesa così spasmodica come per Lego Batman Il Film. Trailer dopo trailer ho sempre più voglia di vederlo. Sindrome da Peter Pan? Passione cinematografica senza preconcetti di genere? Devozione per un certo tipo di humor? Magari tutto assieme…
La mafia uccide solo l’estate
Con colpevole ritardo, ieri sera ho visto il film di Pif. Me ne avevano parlato tutti bene e da tempo mi ero anche comprato il bluray, solo che per un motivo o per un altro non l’avevo ancora visto. Bhé devo dire che mi è piaciuto davvero molto. Delicato e a tratti ironico, riesce a trattare il teme spinoso della mafia in modo molto immediato, senza risultare semplicistico. Davvero un bell’esempio di cinema italiano.
Milano Rovente
L’altra sera, scanalando, mi sono imbattuto in “Milano Rovente”. Un fantastico esempio del filone exploitation italiano. Stupendo. Recitazione assurda, attori doppiati, trama (rigorosamente malavitosa) impalpabile. Poi non poteva mancare il re del product placement di quegli anni: il punt e mes! Attori che senza motivo hanno la bottiglia sul comodino e lo bevono ad ogni ora ed in ogni situazione. Geni.
Scempi di Sky On Demand
Stasera mi sono lasciato sorprendere da una piacevole e leggera commedia su Sky. Di quelle che sono sempre state la mia passione tra gli anni 90 e 2000. Non che dopo non mi siano più piaciute, solo che non ne hanno più fatte molte che fossero meritevoli. Comunque una volta finita, mi vien voglia di passare a vedere se ne trovo un’altra su Sky on Demand. Apro la sezione cinema e trovo “Steve Jobs”. La descrizione parla di Boyle, Fassbender, anche della Winslet. Neanche una parola Lui, lo sceneggiatore, il mio mito: il grandissimo Aaron Sorkin. Mi arrabbio quasi un po’ e poi vedo che film hanno messo a fianco: Game Therapy. E NO CAZZO! Non puoi mettermi Favij a fianco di Sorkin CAZZO NON SO FA!
Scusate ma quando mi girano i cinque minuti…
Cinema vs Videogiochi: per una manciata di dollari
Una volta i videogiochi erano una cosa da ragazzini. Una volta, c’erano i videogiochi tratti dai film (erano chiamati i tie-in) che sfruttavano queste licenze per vendere di più. Poi le cose sono un po’ cambiate. I videogames sono cresciuti di spessore, di qualità e anche di costi di produzione. Infatti oggi il rapporto si è invertito e ci sono case di produzione che acquistano le licenze per portare titoli videoludici sul grande schermo. Anche i costi di produzione sono cresciuti e i cosiddetti titoli tripla A possono costare come un blockbuster hollywoodiano. Ma i ricavi? Prendiamo una notizia di oggi. The Division, gioco che sta spopolando di recente, a una settimana dal lancio ha incassato 330 milioni di dollari. Prendiamo allora la classifica del boxoffice di questa settimana e scopriamo che Deadpool dal suo lancio ha incassato negli Usa dal suo lancio 328 milioni di dollari. Ovvio, ci sono poi gli incassi nel resto del mondo ma c’è anche un arco temporale ben superiore a quello di The Division.
Sorgente: Tom Clancy’s The Division – The Division sbanca: 330 milioni nella prima settimana – Gamesurf.it



